E alla fine fu Inter. Pronostici rispettati. Malgrado tradizione: maledizione rossonera europea abbattuta. Tripudio di sciarpe nerazzurre, tra San Siro, Duomo, Milano. Ha vinto nel complesso la squadra più forte, che vola in finale. 1-0 e 3-0 complessivo. Colpendo con Lautaro in piena ripresa, ad annientare ogni residua chance rimonta dei rossoneri. Tra l’orgoglio per esser arrivati in semifinali, prevale la delusione per aver perso proprio coi concittadini, in casa AC Milan. Rivali che hanno però indiscutibilmente meritato, nel doppio confronto. Inter che ha dominato, a dispetto di un 2022 tutto straordinariamente rossonero, tutti e 4 i derby del 2023: nettamente, senza replica.
Milan nettamente più vivo e più sul pezzo nel secondo atto, ma la montagna da scalare era enorme: non è stato possibile. Nonostante la doppia occasione Leao e Brahim nel primo tempo, l’unica che l’armata nerazzurra ha soltanto concesso. Poi ritmo, gestione, personalità. Compatta, perfetta tatticamente. Sia nel suo primo tempo più pimpante, sia in una ripresa dove ha gestito di più, colpendo al momento giusto. Rosa più lunga e bravo ancora una volta Inzaghi, a vantare sì a livello d’organico più di Pioli, ma ad azzeccare letture e cambi giuste, ad ogni momento. L’ingresso di Lukaku in ripartenza, bravo a toccarla per Lautaro, che esplode quel bolide che piega le mani a Maignan e fa esplodere la Nord, chiudendo a 20 minuti dalla fine, quando effettivamente maturo, la contesta finale.
Bravo Inzaghi perchè se un mese fa le undici sconfitte in campionato e lo Scudetto partenopeo ne evidenziavano critiche e difficoltà, in un mese ha ribaltato tutto, tra Benfica e Milan, mostrando a tutti quanto sia nettamente migliore di Antonio Conte, tra qualità e poche chiacchiere, in termini europei. Un girone con Barcellona e Bayern, fino al doppio confronto tra Porto e Benfica, fino alla semifinale col Milan e quel sogno raggiunto, quel sogno chiamato Instanbul. Tripudio e festa nerazzurra in tutta Milano.