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    Salute
    19 Maggio 2023
    Anche nella Tuscia è allarme streptococco: si moltiplicano i casi e scarseggiano i medicinali

    di Simona Tenentini

    VITERBO – Boom di casi di streptococco: anche nella Tuscia il batterio sta dilagando sia tra i bambini che tra gli adulti.

    A lanciare l’allarme, qualche tempo fa, il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (Fofi), Andrea Mandelli, che ha sottolineato come nelle ultime settimane si sia registrato “un aumento del 50% delle infezioni, soprattutto tra bambini e ragazzi”.

    Ne è un’ulteriore dimostrazione l’aumento della vendita di tamponi per individuare il batterio che, secondo i dati analizzati da Iqvia, (la più grande multinazionale attiva nei servizi alle case farmaceutiche) e’ cresciuta del 2.000% rispetto allo scorso anno.

    Da ottobre 2022 a marzo 2023 ne sono stati venduti 77.661, rispetto ai 3.857 del periodo ottobre 2021 a marzo 2022.

    Un aumento esponenziale di casi dunque, con gravi ripercussioni anche sul fronte medicinali: sempre più preoccupante, al riguardo, la grave carenza di Amoxicillina, farmaco utilizzato proprio per la cura dello streptococco ß-emolitico di gruppo A.

    “Un grave e serio problema”, che ha spinto l’Associazione italiana pediatri (Acp), la Società italiana di pediatria (Sip) e la Federazione italiana medici pediatri (Fimp) a scrivere una lettera all’Aifa affinchè “vengano prontamente attivate iniziative efficienti per sopperire alla carenza di farmaci classificati come “essenziali”, una carenza che limita la qualità delle cure di infezioni frequenti nella popolazione tutta.

    Una situazione che sta cronicizzando e che quindi va anche prevenuta in futuro”. L’amoxillicina è un antibiotico di prima scelta “per tutte le più comuni patologie infettive, come indicato anche dall’Organizzazione mondiale della sanità e da tutte le linee guida internazionali pertinenti- spiegano Acp, Sip e Fimp- è di basso costo, e, se usato in maniera appropriata, è efficace, e contribuisce anche al controllo dell’antibiotico resistenza di cui l’Italia ha il triste primato in Europa insieme alla Spagna”.

    La sua carenza, però, “sta inducendo sempre di più la prescrizione di inappropriate alternative terapeutiche, con l’aumentato rischio della comparsa di effetti avversi e reazioni avverse”, avvertono i pediatri. Faringotonsillite, otite e polmonite batterica sono infezioni target per l’uso di amoxicillina, e “per queste infezioni ogni alternativa terapeutica rappresenterebbe, comunque, una scelta non appropriata.

    Basta pensare alle infezioni da streptococco ß-emolitico di gruppo A per le quali il farmaco è di elezione, o in termini di antibiotico resistenza, ai ceppi di E.Coli, sempre più resistenti all’amoxicillina-acido clavulanico, maggiormente e anche impropriamente utilizzato nel contesto pediatrico italiano”.