VITERBO – Il Rapporto 2023 AlmaLaurea promuove l’Università della Tuscia, che si è posizionata al di sopra della media nazionale e regionale per quanto riguarda la soddisfazione complessiva dei suoi laureati e la loro condizione occupazionale nel 2022. L’indagine, curata da AlmaLaurea, il Consorzio Interuniversitario che rappresenta 80 Atenei italiani, ha fornito una panoramica dettagliata del profilo dei laureati italiani.
I dati
Tra i dati più significativi, emerge che su un campione di 1367 laureati presso l’Università della Tuscia coinvolti nell’indagine del 2022, il 92,6% si è dichiarato molto soddisfatto del corso di studio frequentato, facendo registrare un incremento di due punti percentuali rispetto al livello di soddisfazione registrato nel 2022. In aggiunta, la percentuale di studenti soddisfatti per il corso di laurea frequentato, supera di oltre due punti la media nazionale (90,5%) e la media degli atenei della Regione Lazio (90,4%). Inoltre, il 94,4% dei laureati dell’Università della Tuscia ha espresso soddisfazione per il rapporto con il corpo docente, con un distacco di quasi sette punti percentuali rispetto alla media regionale (87,8%) e oltre cinque punti percentuali rispetto alla media nazionale (88,8%).“Per quanto riguarda gli sbocchi professionali, l’indagine ha coinvolto complessivamente 2305 laureati presso l’ateneo viterbese”, aggiunge Luca Secondi, delegato del Rettore per il posizionamento nazionale e internazionale, “e si concentra sulle performance dei laureati di primo e secondo livello, intervistati a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo. Questo approccio consente di valutare l’impatto delle competenze acquisite nel mondo del lavoro nel lungo periodo, e siamo lieti di constatare che un’ampia percentuale dei nostri laureati trova occupazione e utilizza le proprie competenze in modo efficace”.Per i laureati triennali che non hanno proseguito gli studi, il tasso di occupazione a un anno dalla laurea, si attesta al 76,6%, superando la media nazionale pari al 75,4%, con una retribuzione media mensile pari a 1339 euro, leggermente superiore al valore medio nazionale di 1332 Euro.Un’analisi dettagliata per le lauree magistrali rivela una forte crescita del tasso di occupazione a un anno dalla laurea che passa dal 71.8% rilevato lo scorso anno al 74.8% registrato sui laureati magistrali (biennali) intervistati nel 2022 a un anno dal conseguimento del titolo. Si conferma, tra il primo e il quinto anno dal conseguimento del titolo, un aumento del tasso di occupazione di circa 20 punti percentuali, valore che si attesta per il 2022 a livello di Ateneo all’86.6%, ottenuto intervistando i laureati nell’anno solare 2017 a 5 anni dal conseguimento del titolo.Analizzando i singoli corsi di laurea magistrale, si registrano livelli elevati di occupazione sia a 1 e a 3 anni dopo la laurea per i corsi Biotecnologie Industriali per la salute e il benessere (87.5%), Biologia sperimentale e bioinformatica (93.8%), Lingue e culture per la comunicazione internazionale (100% di occupazione a 3 anni), Scienze e Tecnologie Alimentari (100%), Scienze della politica, della sicurezza internazionale e della comunicazione pubblica (88.9%) fino ad arrivare a una quasi totale occupazione a cinque anni dal conseguimento del titolo con i corsi di Scienze Agrarie e Ambientali (90,5%), Archeologia e storia dell’arte, tutela e valorizzazione (90,9%), Amministrazione Finanza e Controllo (94,9%), Conservazione e Restauro dell’Ambiente e delle Foreste (95,8%) Ingegneria Meccanica (100% di occupazione sia a 3 che a 5 anni dal conseguimento del titolo), Scienze forestali e ambientali – forestry and environmental sciences (100% a 5 anni dal conseguimento del titolo) e Biotecnologie per la sicurezza e la qualità agroalimentare (100% a 5 anni).”Accogliamo questi dati con grande soddisfazione: la nostra università si distingue per la qualità dell’esperienza universitaria offerta e per i rapporti costruttivi tra docenti e studenti. Siamo orgogliosi dei risultati raggiunti anche in termini di occupazione, con un tasso a un anno dalla laurea, che supera la media nazionale. Questo testimonia l’efficacia della nostra offerta formativa nel preparare i nostri laureati per affrontare il mondo del lavoro e utilizzare le competenze acquisite durante gli studi universitari”, ha dichiarato il Rettore dell’Ateneo, Stefano Ubertini.