Beffa? Fino ad un certo punto. Non è stata certamente l’Italia migliore. Vince la Spagna, che batte gli azzurri e conquista la finale di Nations League. Altro boccone amaro da mandar giù per il movimento calcistico del Bel Paese dopo l’Europeo 2021, un biennio contraddistinto dalla cocente mancata qualificazione a Qatar 2022. La Spagna vince 2-1 all’ultimo respiro, segna Joselu, nuovo acquisto del Real Madrid, che ripaga gran palleggio e solito cronico gran possesso delle Furie Rosse. Un successo meritato. Nel complesso, nel doppio confronto tra prima e seconda frazione, vittoria che lascia spazio a poche recriminazioni.
Mancini ha cambiato senza vincere, la mossa di un 352 più italico, denso, difensivista e ripartenze, soprattutto sfruttando gli inserimenti delle mezzali, stavolta non ha pagato. E proprio di questo parla ai microfoni di Sky nel post partita: “Dovevamo giocare meglio, questo sicuro. Avevamo impostato la partita in un certo modo, tra movimenti degli attaccanti e inserimenti dei centrocampisti, ma forse questo tipo di approccio non è il nostro calcio. Nella ripresa infatti ci siamo abbassati troppo, senza riuscire a giocare. Pochi anni fa abbiamo impostato il nostro calcio in una certa maniera, è mia responsabilità, forse dobbiamo tornare a quell’impronta lì, anche prendendoci dei rischi. Sicuramente la Spagna è una squadra forte, quando cambia ha rosa lunga, non ha questo tipo di problemi”.
Difendere contro la Spagna non resta di matrice italiana la mossa più sbagliata di tutti i tempi. Chiaramente vai ad affrontare la nazionale che storicamente ama vantare più pallino del gioco. Ma quando hai la palla devi sapere far male. La pressione va portata in un certo modo. E certamente densità non significa necessariamente chiudere più spazi, se poi diventa una densità su cui la Spagna va invece a costruire la sua tela. Bonucci ormai è l’ombra di se stesso. Farlo giocare al centro di altri veterani come Toloi o Acerbi non ha pagato. Serviva, specialmente dopo fallimento Qatar, maggior ricambio generazionale. Argomentazioni che Mancini saprà affrontare. Adesso una finale discretamente poco stuzzicante, quella al terzo/quarto posto di Nations League, domenica alle 15. In palio c’è obiettivamente pochissimo, va considerata un’amichevole di lusso.