di Simona Tenentini
VITERBO – Sessista e volgare.
Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura e assessore alla Bellezza del Comune di Viterbo, finisce nella bufera per il suo intervento nel discorso di inaugurazione al Maxxi, infarcito di parolacce, insulti e riferimenti sessuali.
Questo uno stralcio del suo intervento, da una citazione di “Houellebecq:
“Houellebecq dice che c’è un momento della vita in cui noi conosciamo un solo organo: il c…. Il c… è un organo di conoscenza, cioè di penetrazione, serve a capire. Poi, dopo i 60 anni, scopri che ci sono anche altri organi, c’è per esempio il colon, il pancreas, la prostata. Io non sapevo che cazzo fosse ‘sta prostata, mai incontrata, a un certo punto sui 67 appare la prostata e tu devi fare i conti con questa tr…, put… di merda che non hai mai incontrato in vita tua. Il c… se ne va e arriva la prostata”.
Parole che hanno scatenato prima la sdegnata reazione dei dipendenti del Maxxi, che hanno scritto una lettera al presidente Giuli chiedendo un suo intervento pubblico a tutela della dignità del museo e poi la conseguente risposta dello stesso Giuli ai microfoni del Tg1:
“Non ho alcuna difficoltà a dirmi rammaricato e a chiedere scusa anche alle dipendenti e ai dipendenti del Maxxi, con i quali fin dall’inizio ho condiviso questo disagio. Scuse che il Maxxi fa a se stesso innazitutto, e a tutte le persone che si sono sentite legittimamente offese da una serata che doveva andare su un altro binario”.
Immediata anche la replica del ministro alla Cultura Sangiuliano:
“Sono da sempre e categoricamente lontano da manifestazioni sessiste e dal turpiloquio, che giudico sempre e in ogni contesto inammissibili e ancor più in un luogo di cultura e da parte di chi rappresenta le Istituzioni. Il rispetto per le donne è una costante della mia vita. Per me essere conservatori significa avere una sostanza, uno stile e anche un’estetica di comportamento
La libertà di manifestazione del pensiero deve essere sempre massima e garantita a tutti, ma trova il suo limite nel rispetto delle persone, anche le forme dell’espressione non devono mai ledere la dignità altrui. Le istituzioni culturali, e so che Alessandro Giuli è d’accordo con me, devono essere aperte e plurali ma lontane ma lontane da ogni forma di volgarità. Chi le rappresenta deve mantenere un rigore più alto di altri”.
Stupisce che, in questo clima di indignazione generale, l’unica a non essersi ancora pronunciata sia proprio una donna, la sindaca di Viterbo Chiara Frontini.
Un pò paradossale come situazione, visto che tra l’altro, Vittorio Sgarbi, nella sua giunta, riveste l’importante ruolo di assessore alla Bellezza, un concetto, evidentemente, soggettivo.