logo
    Politica, Sanità
    22 Luglio 2023
    Lazio – Tidei interroga la Giunta per avere informazioni sanitarie in merito alla pratica della circoncisione

    ROMA – La consigliera regionale di Italia Viva, Marietta Tidei, ha presentato una interrogazione urgente a risposta immediata per chiedere al Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, con delega alla Sanità, di conoscere i dati relative delle prestazioni che fino ad ora sono state erogate presso le strutture sanitarie individuate ai fini della pratica relativa alla circoncisione compreso il loro funzionamento.

    A livello mondiale si stima che più del 30% della popolazione maschile sia circoncisa per motivi religiosi, culturali e di prevenzione con notevoli differenze nella distribuzione geografica. L’età in cui si è sottoposti a tale intervento chirurgico varia da quello neonatale a quello infantile, prepuberale e puberale, fino a quello giovanile – prematrimoniale.

    Si sottolinea come essendo la circoncisione, nella religione ebraica e islamica, un rito di iniziazione e un requisito per l’ammissione alla religione, essa viene eseguita comunque anche in altre fasce anagrafiche.

    Nell’atto ispettivo la consigliera Tidei fa presente che la circoncisione è una pratica molto presente in Asia centrale e occidentale, in Africa, in Australia e nell’America settentrionale; tale pratica, però, è presente anche in Italia, sebbene in piccole percentuali, sia tra i cittadini italiani che stranieri.

    Da alcuni dati diffusi recentemente sarebbero circa 15.000 mila le circoncisioni all’anno che vengono richieste in Italia, sia da famiglie musulmane che non, e ciò non solo per motivi culturali e religiosi ma anche per motivi di prevenzione. Di queste 15.000 mila circa 8500 vengono effettuate in Italia mente le restanti 6500 nei paesi di origine.

    La preoccupazione di Marietta Tidei nasce da un ulteriore dato: il 40% delle circoncisioni, praticate in Italia, sono “fai da te” o clandestine così da causare l’aumento di complicanze sui bambini di circa il 15% se non qualche volta addirittura il decesso.

    Inoltre, il costo privato delle suddette pratiche si aggira dai 2000 ai 4000 euro mentre le clandestine si attestano su una cifra che varia dai 25 ai 50 euro ad intervento.

    Le buone notizie per chi ricorre alla circoncisione prendono forma con la determinazione G18457 del 22 dicembre 2022, con cui la regione Lazio ha inteso uniformarsi non solo agli orientamenti già espressi in ambito nazionale ma anche individuare un percorso in grado di contrastare le pratiche clandestine in materia di circoncisioni.

    Grazie alla menzionata determinazione regionale oggi è possibile, oltre alla circoncisione terapeutica (prestazione comprensiva di anestesia, visite ed esami pre e post-intervento), anche la circoncisione rituale con relativo pagamento del tiket ad esclusione dei cittadini titolari di esenzione.

    Ad oggi la prestazione relativa alla circoncisione rituale è erogabile solo presso le strutture pubbliche dotate della disciplina di chirurgia generale pediatrica: San Camillo-Forlanino e Policlinico Umberto I.

    Nell’interrogazione Tidei, nel sottolineare l’importanza che la Regione, al fine di contrastare le pratiche clandestine, si impegni sia in una capillare campagna informativa in merito a questo tipo di prestazioni erogabili presso le strutture sanitarie, chiede di prevedere un ampliamento delle strutture stesse sul territorio regionale così come avvenuto con la ASL Roma F che ha provveduto ad inaugurare l’ambulatorio per circoncisione rituale a Civitavecchia.

    Da qui nasce la richiesta al Presidente Rocca di conoscere i dati relative delle prestazioni che fino ad ora sono state erogate presso le strutture sanitarie. Dati che si conosceranno mercoledì 26 luglio, il giorno in cui Marietta Tidei riceverà nell’Aula della Pisana la risposta alla sua interrogazione.