di Simona Tenentini
FARNESE – Contro il mega parco eolico i cittadini di Farnese si mobilitano compatti contro il no.
Ieri, nel referendume popolare indetto dall’amministrazione 489 voti sono stati per il No e 152 per il Si.
Questo il quesito sul quale la popolazione è stata chiamata ad esprimersi:
“Volete voi che l’amministrazione comunale di Farnese esprima parere favorevole in sede di conferenza di servizi per l’approvazione del progetto relativo alla realizzazione dell’impianto eolico denominato Vallerosa?”.
Un risultato schiacciante, anche se non è stato raggiunto il quorum (il 50% dei 1400 aventi diritto) che esprime chiaramente la volontà della popolazione e che, dopo la ratifica in consiglio comunale il prossimo 31 luglio, sarà portato dal sindaco Ciucci alla prossima conferenza dei servizi.
Il Comitato Ambiente e Salute Tuscia, costituito per manifestare la contrarietà all’ambiente, venerdì 21 luglio aveva organizzato sul tema un incontro informativo e anche in quella circostanza era risultata evidente la posizione dei cittadini contro il parco eolico composto da sette turbine, sei a Farnese ed una a Valentano, che deturperà in maniera irrimediabile uno dei territori più incontaminati della provincia di Viterbo.
Diverse le perplessità espresse dal Comitato:
“Quello che ci preoccupa di più è però tutta la serie di progetti di impianti eolici industriali che dovrebbero essere insediati nella Tuscia e in particolare nel territorio a noi circostante. Negli ultimi 15 mesi circa, sono state previste circa 110 nuove pale eoliche alte da 200 a 250 metri tra Onano, Acquapendente, Bagnoregio, Celleno, Viterbo, Montefiascone, Valentano, Ischia di Castro, Farnese, Cellere, Canino, Tessennano, Arlena di Castro e Tuscania. A queste bisogna aggiungere le pale del “minieolico” che possono arrivare fino a circa 80 m (quelle di Piansano alte lo stesso sono visibili dalla superstrada per Vetralla, da Bolsena per non parlare di Montefiascone) . Se continuiamo di questo passo la distruzione del Paesaggio e dell’identità culturale della Tuscia e in particolare della nostra zona saranno assicurate per sempre. Nel giro dei prossimi 5 anni cammineremo in mezzo ad una foresta di acciaio. La Regione Lazio è consapevole che la Provincia di Viterbo ha dato un contributo “ spropositato” rispetto alle altre province del Lazio per quanto riguarda la produzione di Energia elettrica attraverso le Fonti di Energia Rinnovabile, infatti mentre Viterbo è al 78.08%, Latina invece al 13,70%, Roma al 6,58%, Frosinone 1,64%, Rieti al 0% . Sulla base di questi dati la Regione ha emanato la DGR n. 171 del 12.05.2023 per bloccare questa sperequazione e soprattutto per salvare il Paesaggio e l’economia della Tuscia vocata all’agricoltura di qualità come dimostrano vari marchi di qualità del settore, la presenza del Biodistretto Lago di Bolsena e allo sviluppo turistico con i laghi, il mare e la sua ricchezza dei beni culturali e paesaggistici.