di Simona Tenentini
VITERBO – Grandi cambiamenti in corso nella città di Viterbo.
Come aveva più volte annunciato la sindaca Frontini in campagna elettorale, la volontà è quella di riportare le persone in centro, rivitalizzare il commercio e sviluppare, di conseguenza, l’economia cittadina.
Con questa volontà, negli ultimi giorni sono stati adottate misure come l’installazione di fioriere e l’adozione di varchi pedonali.
Provvedimenti che stanno facendo discutere non poco, sia i residenti che le opposizioni.
Dura l’opposizione del consigliere comunale della Lega: Andrea Micci.
“In fila per sei col resto di due”: poteva essere un’idea, ma quella di Frontini è l’amministrazione del cambiamento, e dunque le fioriere di Piazza del Plebiscito diventano in fila per due, al centro di piazza del Plebiscito, col resto di cinque, tre all’ingresso di via Roma, una, a sorpresa, al centro di via san Lorenzo.
Cambia la rima, ma non il senso: isole pedonali e ZTL a Viterbo oramai sembrano una filastrocca. O meglio un indovinello. Che nessuno riesce a risolvere. Segui il vaso e trovi l’isola. Forse. Sembra facile, ma non lo è. Perché i vasi spuntano come funghi. Sembra un gioco di prestigio con le carte. Un attimo prima non c’è nulla e un istante dopo trovi una gigantesca fioriera che impedisce il passaggio a via san Lorenzo nonostante il varco indichi che si può transitare.
L’isola si vede, ma non c’è: con quale atto amministrativo è stata disposta? Quando è stata cambiata la viabilità? Come passeranno i residenti e i mezzi di soccorso? Da chi governa la città assoluto silenzio. Sono finiti i tempi in cui il sindaco veniva in consiglio comunale a riferire sulla chiusura del centro storico, affrontando proteste e malcontenti. È il cambiamento. È il patto civico: che non litiga e non discute. È una grande famiglia. E anche le isole pedonali si “lavano” in famiglia. Senza dire niente a nessuno. Al cittadino comune non resta che provare a indovinare, inseguendo la fioriera di giornata. Ma il diavolo fa le pentole e non i coperchi e, dunque, nel silenzio tombale di Palazzo dei Priori sul destino del centro storico: chiuso, aperto o semichiuso, spuntano 120 mila euro dall’assestamento di bilancio. Utilizzo: acquisire un varco elettronico a Porta Romana. Non parliamo di un semaforo. Si tratta di un dispositivo che, se acceso, chiude il traffico veicolare sull’asse viario via Garibaldi, via Cavour, via Ascenzi. Una rivoluzione: chiudere la città a iniziare dalle porte. Un tema su cui, ad oggi, regna un assoluto silenzio. Nessuna notizia, nessun confronto, nessuno scambio di idee con l’opposizione e con la città. L’amministrazione della partecipazione e dell’ascolto è servita. Per capire cosa farà Viterbo 2020 e la sua leader, cioè la sindaca Chiara Frontini, non resta che affidarsi a un veggente, ossia qualcuno in grado di prevedere qualcosa che non ha ancora preso forma nel presente.
Cioè l’idea di chiusura del centro storico che la maggioranza Frontini evidentemente non ha. E per questo, forse, si affida al valzer dei vasi a piazza del Plebiscito. Gira qua e rigira di là, alla fine qualcosa, forse, fiorirà.