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    28 Agosto 2023
    Arabia Saudita, ufficiale: nasce l’era Mancini, nuovo CT della nazionale

    Arrivata pure l’ufficialità. Arrivata di conseguenza immediatamente pure la presentazione. Roberto Mancini è diventato a tutti gli effetti il nuovo commissario tecnico di una nazionale ricchissima, la nuova frontiera del calciomercato mondiale, l’Arabia Saudita, che coi suoi club sta ridisegnando confini calcistici e del mercato internazionale. Fatto sta che prima di aver chiuso Cristiano Ronaldo la sua nazionale aveva già conquistato e centrato le copertine di ogni giornale sportivo mondiale col successo alla prima di Qatar 2022 sull’Argentina, un risultato che ai tempi fu letteralmente clamoroso. Oggi oltre a tutto il movimento calcistico per club lo stato vuol far crescere pure la nazionale stessa e lusingando evidentemente da tempo Roberto Mancini che due settimane orsono diede le dimissioni alla nazionale italiana ufficialmente per divergenze con Gravina chiude e annuncia proprio l’arrivo in panchina come nuovo commissario tecnico dell’allenatore di Jesi. A 58 anni Mancini lascia dunque il calcio italiano, come anni fa tra le avventure a cavallo tra Manchester City e Zenit, e riparte da quello arabo. In Italia tante tante critiche: c’è chi attacca il Mancio sostenendo come le divergenze con la Federazione fossero soltanto scuse e aveva già da tempo l’accordo col mondo saudita. Un mondo chiaramente ricchissimo e che col suo nuovo CT non poteva esimersi: l’ha ricoperto d’oro. Ha infatti firmato un contratto fino al 2027, dunque per i prossimi 4 anni: percepirà ben 25 milioni netti a stagione. Il prossimo obiettivo, oltre ad esaltare il nome saudita nel calcio internazionale, sarà conoscere i calciatori e giocar bene le prime amichevoli. Successivamente il grande sogno, come da Roberto stesso definitivo nel pomeriggio in conferenza stampa, sarà quello di vincere la Coppa d’Asia. Ambizioni importanti, come quelle di disputare poi nel 2026 un Mondiale da protagonista. Mondiale che è stata la sua spada di Damocle con la nazionale italiana: dopo aver vinto l’Europeo, esattamente come Ventura ha mancato la qualificazione iridata. Andarsene via così lascia obiettivamente strascichi. Il senso di un lavoro incompiuto, tra troppe luci e ombre. Spetterà a Spalletti riportare l’Italia al Mondiale 2026, 12 anni dopo l’ultima volta. L’Italia può comunque star tranquilla: ha già preso un allenatore superiore.