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    7 Settembre 2023
    Italia, i primi giorni dell’era Spalletti: subito idee, mentalità e filosofia

    Luciano Spalletti, dopo aver virtualmente consegnato la fascia al nuovo capitan Ciro Immobile, continua a Coverciano a lavorare su testa, concetti, mentalità. Inizia sin dai primissimi giorni, motivato e sorridente, a plasmare la filosofia della sua più gran tappa, quella più prestigiosa, della sua lunghissima carriera. Probabilmente l’apice. La ricerca della felicità, come da esso stesso definita. L’apice che vuole venerare. Stavolta non avrà la possibilità, lui da grandissimo genio tattico rivoluzionario decennio dopo decennio, per lavorare sul campo coi suoi ragazzi 4/5 volte a settimana. Clima disteso a Coverciano. Calciatori contenti: sanno benissimo la bontà della scelta della Federazione. E come ammesso da Manuel Locatelli, qualcosa col fuggiasco Mancini s’era evidentemente rotto. Si parla di 433 che sarà sicuramente il modulo da cui post Roberto anche Luciano ripartirà. Ha già vinto a Napoli col sistema in questione stesso, non cambierà. Anche perchè la Macedonia incombe e l’Italia, nella corsa ai prossimi Europei, non può perdere ulteriore terreno. Responsabilità ma grossa soddisfazione tra calciatori e staff tecnico di un’intesa già nata sin dalle prime battute. Perché oltre al sistema, nel calcio moderno quel che conta è l’interpretazione stessa. Interpretazione che chiaramente elementi come Di Lorenzo e Raspadori conoscono molto bene. E i concetti sono gli stessi: pressing alto, squadra corta, passaggi stretti, palleggio e rivoluzione. E proprio Barella assorbe in conferenza stampa in toto quella che è la nuova era: “Inizia un nuovo corso, è un nuovo inizio. Adesso tocca a noi, abbiamo bisogno di vincere da subito. Ogni allenatore ha le sue caratteristiche e Spalletti ha mostrato grandissime idee. In campo spetta a noi interpretarle. Come tutti sappiamo ha sempre fatto giocare benissimo le proprie squadre. Non sono però solo idee con la palla, ma anche e soprattutto nei movimenti, negli spazi e nella fase difensiva. Sono idee nuove, c’è bisogno di tempo ma già si vede grandissima disponibilità davanti di tutti ad apprenderle, che resta l’aspetto più importante. Non possiamo aspettare: ci servono due vittorie”.