Ha vinto l’esperienza, la meritocrazia, la carta d’identità. Ciro Immobile è il nuovo capitano della nazionale italiana di calcio. Questa la scelta del nuovo commissario tecnico, Luciano Spalletti. Perché come ribadito più volte nella sua conferenza stampa di presentazione, l’Italia deve ritrovare un certo modo di essere, quei comportamenti giusti e quell’attitudine di gruppo che ha sempre contraddistinto le sue squadre. Ha vinto il numero di presenze: 56 per Ciro, 54 per Donnarumma. Sono passati quasi 10 anni da quando l’allora CT Prandelli lasciò debuttare l’attaccante e storico capitano laziale. Da lì in poi una storia di 195 gol in A che lo rendono l’ottavo marcatore di sempre in massima serie. Qualcuno che storicamente ha sempre segnato a grappoli nel nostro campionato. Non sempre decisivo o tremendamente fertile in nazionale, ma pur sempre modello di comportamento e calciatore, oltre che uomo, apprezzato da tutta Coverciano. Nonostante le critiche, nessun commissario tecnico ha mai rinunciato a lui. E quindi, per un’Italia a caccia delle punte del suo futuro con la potenziale esplosione di Scamacca a Bergamo, Immobile parte strafavorito per la convocazione all’Europeo 2024. Chiaramente anche per lui, ma lo sa benissimo, vale proprio un discorso gruppo: chiunque debba guadagnarsi un posto. Ma l’impressione è che alla prima spallettiana, quella contro una Macedonia del Nord che rievoca drammatiche, dolorose e manciniane memorie, lo vedremo al centro dell’attacco azzurro con la fascia al braccio. Ciro raddoppia: doppia fascia, tra Lazio e Italia. Motivo di grande orgoglio.
Sport
7 Settembre 2023
Italia, Spalletti ha scelto: Ciro Immobile nuovo capitano della nazionale