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    Cronaca
    11 Settembre 2023
    Materassi a fuoco e rivolta in carcere: “Buona parte della responsabilità è del direttore”

    di Simona Tenentini

    VITERBO –  Sedata la rivolta nel carcere di Viterbo ora è il momento delle responsabilità.

    Il segretario generale del Sindacato autonomo Polizia Penitenziaria,  Donato Capece, al riguardo non ha dubbi: gran parte delle colpe sono da attribuire al direttore di Mammagialla.

    L’accusa in un comunicato ufficiale del Sappe.

    La nota comincia con una prima ricostruzione dei fatti:

    “Si sono vissute ore di altissima tensione senza precedenti, nel carcere di Viterbo.Sei detenuti di nazionalità marocchina hanno infatti messo in scena una protesta che ha assunto rapidamente proporzioni preoccupanti.

    La protesta dei detenuti ha raggiunto un punto critico quando hanno minacciato di auto lesionarsi, mettendo in allarme le autorità penitenziarie. Immediatamente, anche i poliziotti penitenziari, liberi dal servizio, sono intervenuti per cercare di riportare la calma all’interno dell’istituto carcerario. Il direttore del carcere ha dunque preso una decisione drastica ed ha autorizzato l’uso della forza per sedare la protesta. Nel frattempo, si è appreso che i detenuti avevano dato fuoco a diversi materassi all’interno delle loro celle, aggravando ulteriormente la situazione. Nella notte, poi, la folle protesta è rientrata”.

    Capece prosegue con una ricostruzione temporale dei gravi episodi che si sono succeduti a Mammagialle: “la lettura non può non essere ampia e i fatti appena successi partono da altri eventi critici accaduti durante i giorni precedenti. Giovedì notte 50 detenuti, un’intera sezione, non ha fatto rientro in cella per tutta la notte. Comandante e direttore non si sono visti tutta la notte. Hanno bivaccato nei corridoi e nella saletta indisturbati. Solo 8 agenti in tutto l’istituto e nessun provvedimento da parte della direzione.

    Gravissimo escalation continuata nella giornata di ieri, (sabato n.d.r.) prima una colluttazione con morsi e falangi staccate poi i tafferugli della notte. I detenuti sembra si siano “mischiati” nelle sezioni e abbiano nuovamente fatto esplodere proteste e disordini. Barricati in alcune celle con lamette e armi rudimentali, hanno appiccato fuoco a materassi e bombolette del gas. Fumo, scoppi e grida hanno presto coinvolto tutto il reparto. In parallelo un detenuto è deceduto a seguito di un infarto.

    E alla fine, l’analisi sui responsabili della grave situazione:

    “Nel carcere di Viterbo non c’è più controllo nel modo più assoluto. Ed una buona quota parte di responsabilità ce l’ha il direttore del carcere!”.