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    13 Settembre 2023
    Italia, missione compiuta: doppio Frattesi, Ucraina battuta a San Siro

    L’Italia vince la gara forse più importante della fase di qualificazione ai prossimi Europei. Era la gara più sentita e caricata, soprattutto a livello di pressione, da ambiente interno ed esterno. E l’esperienza di Spalletti, arrivato alla guida del gruppo da nemmeno 10 giorni, ha protetto tutto. E tutti. E ha vinto, ancora una volta. Italia-Ucraina a San Siro è finita 2-1. Italia, per calcio di nazionali che a livello di organizzazione non può mai essere quello di club, addirittura bella, a trati spumeggiante, a tratti persino esaltante. I tre gol tutti consumati nel primo tempo. Decide la doppietta di un pupillo spallettiano, uno dei centrocampisti più fertili e prolifici in termini di attacco a spazio e profondità, attitudine al gol e soprattutto esecuzione impeccabile nei momenti che contano. L’Italia batte 2-1 l’Ucraina, riscatta la sfortuna trasferta su quel maledetto campo macedone e rincanala forse definitivamente il proprio raggruppamento sui binari quelli giusti. Nella ripresa era ovvio che non potevi tenere quei ritmi ma l’Italia è brava a gestire. Donnarumma, malgrado i complicatissimi fischi di un San Siro probabilmente milanista in tal senso, impeccabile: ottimi interventi, uno decisivo. Note positive? Raspadori falso nueve, sostanza Barella, bene Bastoni, ma soprattutto brilla Zaniolo. Finalmente Zaniolo, una delle partite più belle e complete, addirittura altruiste, con la maglia della nazionale azzurra. “Oggi l’importante era vincere – dichiara Zaniolo a Sky – l’Italia deve andare agli Europei e noi vogliamo solo questo. Accetto le critiche perché la gente si aspetta tanto, ma poi l’importante è entrare in campo e sudare per la maglia azzurra. Spalletti è una grande persona e un grande allenatore, uno che ti dice le cose in faccia: preferisco un uomo così. La nostra ambizione non è solo certamente andare all’Europeo, ma pure disputarlo da protagonisti: ce la metteremo tutta per ricostruire un’altra cosa grossa come anni fa”. Zaniolo sorride, l’Italia pure. Spalletti soprattutto. Nel finale sospirone e grandi applausi. L’era Spalletti è appena nata.