MONTALTO DI CASTRO – Riceviamo e pubblichiamo: La mozione di sfiducia presentata dalla variegata minoranza al Consiglio Comunale è inammissibile!
I consiglieri Benni, Puddu, Di Giorgio e Brizi invece di ostentare sicurezza su Facebook e sui vari media, avrebbero dovuto dedicare un po’ di tempo a studiare il regolamento del consiglio comunale e il TUEL.
Avrebbero evitato, così, di fare la brutta figura che stanno facendo.
L’art. 52 del TUEL è chiarissimo nel prevedere che la mozione di sfiducia deve essere firmata da 2/5 dei componenti del consiglio comunale. Il nostro consiglio, infatti, è formato da 12 consiglieri più il Sindaco, e il numero minimo delle firme necessarie è quindi pari 5.
La loro mozione invece, è firmata da soli 4 consiglieri e quindi non è validamente proposta!
In ogni caso ringraziamo l’opposizione perché ci sta dando la possibilità di dimostrare la compattezza del Gruppo Idee in Comune, la nostra voglia e determinazione di portare a termine il progetto amministrativo con il quale ci siamo presentati agli elettori, con serietà impegno e dedizione.
Quando ci siamo candidati eravamo consapevoli delle difficoltà che avremmo incontrato, dei tempi necessari a risanare il bilancio ed a recuperare il tempo perduto dalla precedente amministrazione. Lo sapevamo prima e lo sappiamo adesso, ma non ci spaventiamo e siamo determinati nel portare a termine il mandato ed a cambiare il paese restituendogli l’ordine e l’importanza che merita.
In questo primo anno abbiamo dovuto lavorare in silenzio, lontano dai riflettori, per fare un lavoro che forse oggi non si vede, ma che darà i suoi frutti nei prossimi mesi. Abbiamo iniziato a sistemare il bilancio che era stato violentato dalla precedente amministrazione, abbiamo recuperato finanziamenti che erano perduti, stiamo ristabilendo corrette procedure amministrative e i cittadini vedranno aprire cantieri ed avviare iniziative che restituiranno al nostro paese, a Montalto e Pescia, il ruolo che negli anni purtroppo è stato smarrito.
Le chiacchiere e le illazioni le lasciamo alla minoranza, noi andiamo avanti e tra quattro anni ci confronteremo di nuovo nelle urne dove i cittadini e non la minoranza potranno giudicare il nostro operato.
Il gruppo – Idee in comune