Calendario contratto. Gare senza sosta. Infortuni dietro l’angolo. Naturale conseguenza del contemporaneo calcio europeo. Tanti, tanti infortuni muscolari ma non solo. Il più grave ha colpito la Fiorentina: il fluidificante di destra, il brasiliano Dodò, uscito malissimo ad Udine, ha drammaticamente riportato la lesione del crociato del ginocchio destro. Sarà fuori per quasi tutta la stagione. Prima di arrivare a gennaio mancano però tre mesi di campionato: Italiano non ha scelta, dovrà dar spazio e lanciare definitivamente il talento Kayode, uno dei prodotti più splendenti degli ultimi campionati primavera. Fronte infortuni meno seri ma sicuramente fastidiosi colpiscono, come se avesse bisogno di ulteriori problemi tecnici, anche Rudi Garcia a Napoli: dopo Rrahmani fuori per qualche settimana Juan Jesus, distrazione muscolare, spazio dunque forzato da qui fino alla sosta alla nuova coppia Ostigard e Natan. Anche al Milan c’è da registrare un’assenza forzata tatticamente e potenzialmente pesante. Rade Krunic resterà fuori dai campi di gioco almeno una mesata, Pioli perde il suo duttile equilibratore di centrocampo e, vista la concomitante assenza di Bennacer che ritroverà il campo soltanto nel 2024, nelle prossime imminenti partite il tecnico rossonero dovrà scegliere chi reciterà ruolo da vertice basso del suo 433. Ma proprio per questo, non è escluso che possa ripercorrere e riproporre il 343 mostrato col Verona. Confermata infatti la lesione al bicipite femorale destro per Krunic: tornerà dopo la sosta, l’obiettivo è recuperare durante i 14 giorni di break per tornare al meglio per le super sfide di fine ottobre, tra Juve a San Siro e PSG a Parigi. Anche dall’altra parte del Naviglio non è che poi arrivino notizie così positive: quel che si temeva della terza punta nerazzurra, il primo cambio diretto alla premiata ditta Thuram-Lautaro ovvero Arnautovic, è stato tremendamente confermato. L’esperto centravanti austriaco, ormai abituato visto il suo ultimo anno a Bologna a tremendi infortuni muscolari, uscito dolorante in lacrime dalla sfida con l’Empoli, sarà costretto ai box per almeno un mese e mezzo se non due mesi: questo significa che tornerà al massimo della condizione soltanto a dicembre, abbandonando (questo forse il motivo delle sue lacrime) le decisive sfide della sua nazionale che cerca quello che potenzialmente può diventare l’ultimo grande traguardo e obiettivo blasonato internazionale della sua carriera: Euro 2024 in Germania. Marotta comunque protegge scelta e dimensione dell’austriaco: non ricorrerà ad alcuna sostituzione, non attingerà dalla lista gratuita del mercato degli svincolati. La Pinetina si stringe attorno a Marko: lo aspetteranno.
Sport
26 Settembre 2023
Serie A, calendario più che contratto: lacrime e infortuni senza fine