Dopo anni e anni, il Milan ha evidentemente deciso, proprio come l’Inter, di salutare il comune di Milano. La materia è sempre la stessa: il nuovo stadio. E proprio come i nerazzurri, che 10 giorni fa hanno accelerato puntando direttamente Rozzano, il Milan ha deciso di scendere fino a San Donato, comune al sud-est milanese. Immediatamente adiacente, certo. Comodo e sbocco per il resto d’Italia, collegato perfettamente, ma pur sempre esterno ai confini politici di Milano. Il Milan ha infatti in settimana presentato ufficialmente al comune di San Donato proposta di variante urbanistica per la specifica area di San Francesco. Step preliminare ma tremendamente determinante, prima metaforica pietra ma conditio sine qua non per quelle vere, fattive e realistiche. Una pietra senza la quale non potrà decollare alcun progetto definitivo. Destinazione San Donato. Snodo tattico e milanismo: la missione è allestire un impianto straordinariamente da 70000 posti con un meraviglioso e ritrovato entusiasmo post Covid, un impianto che sia accarezzato da alberghi, parchi, strutture all’avanguardia e perchè no, magari un altro museo, come se Casa Milan non meravigliosamente bastasse. Milan che festeggia giorni radiosi, col bilancio finalmente in attivo dopo tanti, tanti anni. Un club tornato ai massimi livelli di calcio italiano ed europeo. «AC Milan prosegue con determinazione nel percorso per la realizzazione di un suo nuovo stadio all’avanguardia – si legge nel comunicato emanato dal club rossonero – Oggi il Club ha compiuto un primo passo formale – propedeutico all’eventuale futuro avvio di un iter progettuale – presentando al Comune di San Donato Milanese una proposta di Variante Urbanistica per l’area denominata “San Francesco”. Obiettivo della proposta è una valorizzazione significativa dell’area, che potrebbe così beneficiare di un suo sviluppo sostenibile integrato, grazie a una serie di interventi migliorativi di urbanizzazione che includono: la creazione a Sud di una nuova “Porta di Milano”; la connessione (Est-Ovest) di San Donato verso l’Abbazia di Chiaravalle e i suoi parchi; una più facile fruibilità e servizi per il Parco Sud; un’ordinata accessibilità al possibile futuro sito. La proposta è studiata per creare uno snodo infrastrutturale unico sul territorio (ferrovia, metro, autostrade), su un’area urbanizzata con Piano Integrato di Intervento (P.I.I.) già approvato, rigenerando al contempo un vuoto urbano di non facile soluzione. In particolare – prosegue il comunicato – un fattore chiave nell’impegno ad assicurare una mobilità sostenibile e dei trasporti pubblici prevede interventi migliorativi sulla rete infrastrutturale esistente, che andrebbero a coinvolgere la stazione ferroviaria, quella metropolitana e la rete viaria, come un nuovo sistema di percorsi pedonali e ciclabili. A livello di volumetrie complessive, a fronte dei 108mila m2 SL previsti dal P.I.I. approvato nel 2021, la richiesta di variante consentirebbe di realizzare sugli stessi 108mila m2 SL un’area a forte e preminente vocazione sportiva, con un mix multifunzionale di strutture e servizi inserito in un contesto di 235mila m2 di verde fruibile, rispetto ai circa 80mila m2 della precedente proposta. Il Club ha incaricato CAA ICON, società internazionale leader nel settore del project management e strategic advisory, di guidare la realizzazione del progetto, mentre MANICA, tra i più importanti studi di architettura al mondo, sarà il Design Architect incaricato di sviluppare il masterplan del nuovo stadio e dell’intero distretto per l’intrattenimento. Per il nuovo stadio – il cui concept potrà essere presentato in una fase successiva dell’iter e non è dunque oggetto della documentazione presentata oggi – l’ipotesi progettuale prevede la costruzione di un impianto innovativo, sostenibile e multifunzionale, in grado di accogliere circa 70mila spettatori. Il progetto intende posizionarsi come il più sostenibile d’Italia e tra i più sostenibili d’Europa, attraverso l’ottenimento della certificazione LEED Gold, l’utilizzo di soluzioni ad alto risparmio energetico e di generazione di energia rinnovabile, ma anche all’implementazione di sistemi per il recupero delle acque. Sarà altresì un riferimento per accessibilità – assicurando ai suoi tifosi con disabilità la possibilità di assistere ai match in sicurezza e da ogni settore. A garantire un’esperienza confortevole ed emozionante ai tifosi contribuiranno le sedute spaziose, la vicinanza degli spalti al campo da gioco, l’ampia offerta di servizi e di food & beverage. Insieme allo stadio – chiude il Milan – l’ipotesi progettuale prevede di ospitare il Museo del Club, un Milan store, i nuovi headquarter rossoneri, un hotel e un distretto per l’intrattenimento, nonché un Energy Center per la produzione di energia sostenibile. Elementi il cui insieme caratterizzerebbe un’area di sicuro pregio architettonico e urbanistico, con un’ampia gamma di servizi, eventi e programmi culturali, a beneficio della comunità locale e non solo».
Sport
28 Settembre 2023
Milan, decolla il progetto per il nuovo stadio: rossoneri dritti verso San Donato