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    Cronaca
    11 Ottobre 2023
    Omicidio Willy – Dopo la sentenza d’Appello, difese pronte al ricorso in Cassazione

    FROSINONE – Faranno ricorso in Corte di Cassazione gli avvocati dei quattro imputati nel processo per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte ucciso a Colleferro nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2020. La corte d’appello di Roma ha depositato le motivazioni della sentenza con la quale, a luglio, ha condannato a 24 anni i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, a 23 anni Francesco Belleggia e a 21 anni Mario Pincarelli. L’Appello, nella sentenza, pur limando le condanne per i fratelli Bianchi condannati in primo grado all’ergastolo dalla corte d’assise di Frosinone, ha confermato l’impianto accusatorio che regge sull’omicidio volontario del giovane di Paliano. “Sentenza deludente – la definisce l’avvocato Loredana Mazzenga, difensore di Mario Pincarelli – perchè utilizza le stesse argomentazioni del primo grado senza un vaglio critico su tutte le discrepanze in esse insite e piú volte ribadite in aula”. La corte d’appello ha confermato l’accusa di omicidio volontario basandolo “su concetti errati in quanto si afferma che non è stato dimostrato ciò che invece è stato piú vote rivendicato dalla difesa che ha posto in chiaro in esplicito confronto le risultanze probatorie”. Mario Pincarelli è in carcere a Civitavecchia.

    “Faremo ricorso in Cassazione” diceVannina Zaru avvocato difensore di Marco Bianchi. “Una sentenza scritta bene, anche se non la condivido se non nel fatto che finalmente Marco e Gabriele Bianchi sono stati giudicati secondo oggettivitá e non per aspetti dettati dalle influenze mediatiche”. Relativamente al primo grado “non ho mai visto un accanimento mediatico esasperato come in questo caso. Eppure di omicidi efferati ce ne sono stati tanti”. Regge in appello l’accusa di omicidio volontario “ma è piú credibile la prospettazione dell’attribuzione del dolo eventuale per tutti e quattro. Faccio fatica a credere che i quattro ragazzi hanno veramente pensato che Willy potesse morire”. Il suo assistito è in carcere a Pescara.”Oggi ha ripreso a studiare per conseguire la maturitá – dice Zaru – fa parte del coro gestito dalle suore e partecipa alla distribuzione dei pasti all’interno del carcere”.