Dieci cavalli in più su qualsiasi automobile si sentirebbero immediatamente. Discorso diverso se si spingono i 520 cavalli delle Giulia e Stelvio Quadrifoglio, la quintessenza di quello che una volta si chiamava “alfismo”. Inteso come qualcosa di ruspante, genuino, divertente. Nell’era dell’ibrido e dell’elettrico qui c’è solo il motore a benzina da spingere, senza sorprese, boost improvvisi e silenzi imbarazzanti. Le nuove Quadrifoglio quando le accendi, danno vita allo scarico Akrapovic che borbotta anche al minimo. L’auto è accesa, non c’è solo una spia che cambia colore a dirlo a chi guida. Il family feeling tra i due modelli però finisce qui. Perché la Giulia è una belva con un retrotreno che può fa impazzire e innamorare allo stesso tempo. La Stelvio è un vero Suv con quattro ruote motrici, incollato alla strada in ogni condizione. Gemelle, perché il motore e la trasmissione sono le stesse, ma gemelle diverse. Partiamo dalla Giulia. Il motore è il V6 da 2.891 centimetri cubi, 520 cavalli di potenza e600 Nm di coppia, per 1.660 chili di peso. Velocità massima di 308 km/h e 3,9 secondi per passare da 0 a 100 km/h. Rispetto alla Quadrifoglio precedente ci sono 10 cavalli in più, come detto, ed è proprio su quel qualcosa in più, che si è voluto lavorare a fondo. Di qui la decisione, per la modalità Race, di introdurre un differenziale autobloccante meccanico con il 35% di bloccaggio in tiro e il 50 in rilascio. In pratica ci si ritrova su una Gta, più docile. L’effetto è esaltante, anche in pochi minuti di guida in pista, si capisce che per avere la meglio su questa super Giulia è necessario corteggiarla, e portarla al limite un po’ alla volta. L’acceleratore gestisce talmente tanta potenza, che va centellinato nei tratti misti, dove entrano in gioco masse e pesi importanti. L'impianto frenante ha le stesse caratteristiche estreme del resto della Quadrifoglio, ad ogni giro così si stacca sempre più tardi, con il tempo di impostare le traiettorie sempre prima. La Giulia Quadrifoglio è come un diamante, che per luccicare, richiede molte cure. La Stelvio, come detto, è l’altra gemella. Le prestazioni sono addirittura migliori in accelerazione, 3,8 secondi da 0 a 100 km/h nonostante i 190 chili in più, che però si fanno sentire per la velocità massima che è di 285 km/h. In generale, grazie alla trazione integrale, la stabilità è costante, il retrotreno non “scappa” anche nelle frenate più veloci brusche. E’ un divertimento più generoso, accessibile e fruibile. E il picco delle prestazioni è comunque arduo da raggiungere nella guida di tutti i giorni. I prezzi sono conseguenti. La Giulia parte da 95.300 euro e la Stelvio da 104.500 euro. Entrambe prodotte a Cassino, hanno anche qualche novità nell’allestimento. In continuità con il resto della gamma le nuove Quadrifoglio hanno ora proiettori "3+3", con nuovi fariFull-LED Matrix adattivi che offrono un fascio di guida antiabbagliante e adattabile per un’illuminazione ottimale in ogni condizione, garantendo risparmio energetico, un elevato miglioramento della sicurezza e un minore affaticamento degli occhi. I cerchi in lega sportivi bruniti sono a 5 fori da 19″ per la Giulia, e da 21″per Stelvio. I colori disponibili: Rosso Etna, Verde Montreal, Blu Misano, Grigio Vesuvio, Nero Vulcano e Rosso Alfa (non metallizzato). All’interno cambia proprio poco, spicca la finitura in 3D in vero carbonio per il cruscotto, il tunnel centrale e il pannello delle porte. Il volante è rivestito in pelle ed Alcantara con cuciture nere e inserti in fibra di carbonio. L’unico limite di queste Quadrifoglio, è che dal 2025 non saranno più in vendita.
Italpress news
22 Ottobre 2023
Motori. Nuove Giulia e Stelvio Quadrifoglio: nate senza compromessi