Una delle caratteristiche più rilevanti che debba aver una squadra per puntare ai massimi obiettivi o sogni è quello della continuità. Ed è stato così che la Fiorentina crolla sul più bello: una gran dose, forse benevola, d’umiltà quando tutti già parlavano di Champions League. Troppo entusiasmo per una squadra che ha fatto tanto, ma ancora non tutto. Dopo aver vinto a Napoli, sontuosa ciliegina sulla torta di un notevole inizio stagione domestico, dopo la sosta Monday Night fatale per i viola, sconfitti ieri sera in casa dall’Empoli che vince il derby toscano e grazie alla cura Andreazzoli prova a scappare dalle torbide acque della zona retrocessione. Già due successi in nove gare per uno degli eterni “nonni” della Serie A, che di quell’azzurro conosce tutto e visceralmente. Rispolverato Caputo, gol decisivo; prima del raddoppio nella ripresa firmato Gyasi. Gran notte azzurra, notte invece tremendamente fonda per la Viola, riacciuffata dal Napoli in classifica e tallonata adesso altresì pure dalla Roma. Tutto il rammarico di Italiano che nel post gara parla infatti di una classifica che sarebbe stata straordinaria in caso di vittoria. Mancata la prova del nove. Manca ancora la vittoria invece all’Udinese che fallisce e ritarda ancora colpevolmente l’appuntamento col primo successo stagionale: soltanto 1-1 in Friuli col Lecce, che trova un altro punto pesante in rimonta che certifica il suo ottimo campionato. Se stavolta deludono i migliori ci pensa Piccoli subentrante a pareggiare il rigore di Thauvin, segno tangibile di quanto Corvino e D’Aversa abbiano allestito un gruppo vero di giovani affamati. Certi risultati non sono casualità, per niente. Dall’altra parte ciel sempre più nuvoloso sulla testa di Sottil che aveva sì resistito alla sosta ma quella col Lecce era una gara da vincere assolutamente: serie riflessioni in corso in casa bianconera, si valuta il ritorno di Cioffi. Prossime ore decisive: Udinese tremendamente risucchiata nelle torbide acque retrocessione.