Importante convegno ieri all’Autorità portuale di Civitavecchia su un settore che può essere un tesoro per il territorio. L’impegno della vicepresidente della Regione, Roberta Angelilli: “Convocherò un tavolo alla Pisana per mettere a punto un progetto strategico”
di Marco Gubetti
CIVITAVECCHIA – Costruire un’identità territoriale forte e riconoscibile per trasformare l’Etruria meridionale in una meta turistica ambita dai viaggiatori di tutto il mondo. È questo in estrema sintesi il senso della scommessa che la Dmo (Destination Management Organization) Etruskey ha presentato questa mattina in un convegno ospitato dall’Autorità portuale di Civitavecchia e intitolato significativamente. “Unica identità, unica rete, unica destinazione: strategie per lo sviluppo turistico dell’Etruria Meridionale”. Il progetto è estremamente ambizioso, perché si tratta di dare un unico nome e un’unica identità a un territorio che si estende per 1.300 chilometri su due province (Roma e Viterbo), coinvolge tre ambiti territoriali (litorale nord del Lazio, Tuscia e Maremma laziale) e che comprende dodici comuni – Allumiere, Barbarano Romano, Blera, Canale Monterano, Cerveteri, Civitavecchia, Ladispoli, Montalto di Castro, Monte Romano, Santa Marinella, Tarquinia e Tolfa ‒ per un totale di 191mila abitanti. Da offrire a turisti e visitatori c’è tantissimo: dalle Necropoli di Cerveteri e Tarquinia, al Parco Naturalistico Archeologico di Vulci e Montalto di Castro, dal Castello di Santa Severa alla costa di Santa Marinella e Ladispoli, fino ad arrivare a Civitavecchia ‒ il fulcro di Etruskey ‒ con il Forte Michelangelo e le Terme di Traiano. “Abbiamo la fortuna di avere Roma a un passo ‒ spiega la presidente della Dmo, Letizia Casuccio ‒. La Capitale non va vista come concorrente, ma come grande alleata, con l’obiettivo di drenare una parte dei suoi tantissimi visitatori e farli arrivare nel nostro territorio. Grazie proprio a Roma, milioni di turisti arrivano a Civitavecchia e a Fiumicino, che è subito fuori dal nostri confini. Un potenziale di visitatori enorme. Dobbiamo far diventare Etruskey per Roma, quello che è Versailles per Parigi, ovvero il terzo giorno di un programma standard di visita della Capitale”. Per fare questo occorre serrare le file e fare squadra mettendo insieme, in un progetto organico e in una proposta convincente, le esigenze e gli interessi di amministrazioni locali, imprenditori e cittadini. Quello dell’unità di intenti è un refrain che tutti ripetono dal palco: dall’onorevole Gianluca Caramanna, consigliere del ministro del Turismo, a Roberta Angelilli, vice presidente della Regione Lazio, da Stefano Pappalardo, consigliere dell’Ente nazionale per il Turismo, a Stefano Landi, manager della Dmo, dal sindaco di Civitavecchia, Ernesto Tedesco, al presidente dell’Autorità di sistema Portuale del Mar Tirreno Centro-Settentrionale e padrone di casa, Pino Musolino, fino a Marco Maurelli, presidente della rete “I Borghi marinari di Roma”, e John Portelli, direttore generale di “Roma Cruise Terminal”. Proprio il porto di Civitavecchia può diventare il volano per la crescita del turismo nel territorio di Etruskey, come sottolinea il presidente Musolino: “E’ importante mettersi tutti intorno a un tavolo, e siccome nella rete ci sono anche i nodi, questi sono importanti nei collegamenti perché fanno da trait d’union tra collegamenti differenti, chi è punto di snodo ha la funzione di collegare e poi deve creare una narrazione, che è fondamentale, questo il ruolo che ha Etruskey”. E così è proprio la vice presidente della Regione Lazio, nonché assessore regionale allo Sviluppo economico, Roberta Angelilli, a spendersi per il territorio di Civitavecchia prendendosi un impegno preciso. “Presto – promette la Angelilli – convocherò alla Pisana un tavolo intorno al quale mettere a confronto e in sinergia tutti i protagonisti di Etruskey: insieme metteremo a punto un progetto strategico e innovativo”. Un primo grande traguardo da provare a raggiungere è già stato fissato: “Candideremo il territorio a Capitale italiana della Cultura 2027 ‒ annuncia con una certa emozione la presidente Casuccio ‒. È una sfida difficile, un grande sogno nel quale crediamo molto perché pensiamo di avere tutte le potenzialità per riuscire a realizzarlo”.