Quella del giovedì è una certezza. Tra Europa e Conference non mente mai, la Roma mourinhana. E anche quest’anno vuol recitare ruolo d’assoluto primordine nella competizione. Tra l’altro rivincita storica ieri sera all’Olimpico, grande notte davanti al solito straordinario tutto esaurito, battuto quello Slavia Praga che nella tradizione giallorossa rievoca emozionanti maledizioni novecentesche. Battuto bene tra l’altro: la Roma, 2-0, ha vinto e convinto, demolendo e aggredendo l’avversario più temibile di un girone sulla carta decisamente abbordabile sin dalle prime battute. Il gol da favola è quello in apertura, addirittura all’interno del primissimo giro di lancette: aggressione, ambizione, figlio Bove destro a giro. Palla all’angolino e l’Olimpico che si gode il cucciolo giallorosso, cresciuto in casa e tra i più adorati dell’anno solare 2023. La Roma chiude subito la pratica entro la metà del primo tempo col solito taglio e botta di sinistro di Lukaku, che spacca la porta avversaria sotto la traversa ancora su brillante El Shaarawy, elemento troppo spesso sottovaluto ma polivalente uomo in più di questa Roma, ancora e ancora. Nella ripresa pochi rischi, grande gestione, conservate energie e cambi per San Siro. La Roma sta bene ed è ripartita bene, la crisi di inizio stagione sembra un lontano ricordo. Adesso serve la prova del nove, quella più complicata, quella del Meazza, una gara storica per Mou (che per squalifica tanto per cambiare non ci sarà) che sta già stuzzicando e preparando la stessa nella maniera mentalmente più mourinhana possibile: “Loro hanno due squadre, noi una, una che vive infortuni e drammi”. Classic José. L’anno scorso colpo grosso; quest’anno, indipendentemente da come andrà, serve assoluta continuità fino alla sosta di metà novembre. Anche perchè in Europa tutto sistemato: Roma in testa solitaria del girone con 9 punti su 9, lasciato alle spalle pure lo Slavia, manca solo un ultimo sforzo a Praga, basterà non perdere per chiudere una qualificazione già virtualmente completata ma soprattutto mantenere ben saldo quel primo posto determinante per evitare playoff/sedicesimi tremendamente insidiosi e presentarsi direttamente a marzo agli ottavi, dalla porta principale, ancora una volta tra le candidate più forti e serie sognando di arrivare fino alla fine, fino a Dublino, sognando soprattutto la rivincita di Budapest.
Sport
27 Ottobre 2023
La notte dell’Olimpico: certezza Roma, abbattuta maledizione Slavia, ottavi vicinissimi