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    Cronaca
    30 Ottobre 2023
    Roma – Carceri, Sappe: “Basta adulti negli istituti minorili”

    ROMA – Bufera nel Dipartimento della giustizia minorile e di comunità dopo la rivolta avvenuta nella notte tra sabato e domenica nell’Istituto penitenziario minorile di Casal del Marmo, a Roma.

    Nell’istituto “alcuni detenuti, tutti maggiorenni, hanno dato vita ad una rivolta assurda e pericolosissima, arrivando addirittura a sradicare la struttura blindata di 4 celle, hanno anche tentato di buttare giù gli sbarramenti per uscire dalla palazzina di Casal del Marmo, senza riuscirci, grazie al tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari, alcuni richiamati in servizio. La cosa grave è che i detenuti che hanno innescato la rivolta sono tutti di età superiore ai 21 anni e dovrebbero stare nel circuito adulti. Questi giovani erano assegnati al lavoro all’esterno in condizioni idonee a garantire l’attuazione positiva degli scopi previsti dal trattamento rieducativo, ma che gli era stato revocato per introduzione di sostanza stupefacente”.

    Lo ha dichiarato Maurizio Somma, segretario nazionale per il Lazio del Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sapep).

    “Va fatta, inevitabilmente, un’attenta analisi di quanto sta accadendo, nella giustizia minorile”. Ha dichiarato il segretario generale del Sappe, Donato Capece, denunciando che “da troppo tempo arrivano segnali preoccupanti dall’universo penitenziario minorile: Catania, Acireale, Beccaria, Torino, Treviso, Bologna, Casal del Marmo a Roma, Nisida, Bologna, Airola, continuiamo a registrare, con preoccupante frequenza, il ripetersi di gravi eventi critici negli istituti penitenziari per minori – ha aggiunto il leader del sindacato più rappresentativo della polizia penitenziaria – Nell’ultimo periodo diversi detenuti delle carceri minorili provocano, con strafottenza modi inurbani e arroganza, i poliziotti penitenziari creando sempre situazioni di grande tensione, ma nessun provvedimento è stato assunto nonostante le reiterate sollecitazioni del Sappe. Ci stupiamo di chi ‘si meraviglia’ se chiediamo una revisione della legge che consente la detenzione di ristretti adulti fino ai 25 anni di età nelle strutture per minori – ha continuato Capece – Chiedo al sottosegretario alla Giustizia, con delega al settore minorile, Andrea Ostellari di porre questo problema al centro della sua agenda operativa ministeriale. Al capo dipartimento rinnoviamo l’invito ad incontrare il Sappe per affrontare i temi che sono nella sua delega, cioè i detenuti, malati psichiatrici, riorganizzazione istituti, media sicurezza – ha rimarcato Capece rivolgendosi al capo dipartimento per la giustizia minorile e di comunità Antonio Sangermano.

    “Chiediamo anche l’immediata applicazione dell’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario che prevede restrizioni adatte a contenere soggetti violenti e pericolosi. Sarebbe opportuno dotare al più presto la polizia penitenziaria del taser o, comunque, di altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato – Capece ha evidenziato la professionalità dei poliziotti a Castel del Marmo – Se ne parla pochissimo, ma i nostri poliziotti sono stati eroici nella gestione di questo gravissimo evento critico. Donne e uomini che il carcere lo vivono 24 ore su 24 che quotidianamente hanno a che fare con detenuti che mettono a repentaglio l’ordine e la sicurezza della sezione detentiva, che si confrontano con detenuti in possesso di lamette intrise di sangue o con una padella d’olio bollente tra le mani pronta per essere buttata sul volto dell’operatore o con un piede di tavolino in mano da scagliare contro un poliziotto. Dovrebbero sentire anche tutti coloro che oggi si professano nuovi esperti carcerari, sui loro visi, i pugni, le sberle, gli sputi che prendono i nostri agenti in servizio dai detenuti più violenti. E poi ne parliamo”, ha concluso Capece.