Una liberazione, per tutti. Per lui soprattutto. Così come per il popolo laziale al gran completo. La Lazio vince una gara fondamentale, forse la più importante della sua stagione in campionato, ritrova finalmente continuità domestica e torna prepotentemente nelle latitudini a cui deve ambire, quelle quarto posto e qualificazione Champions League. E pensare che ci sono voluti 95 minuti per scardinare e battere una diretta concorrente come la Fiorentina di Vincenzo Italiano, fin quando all’ennesimo traversone un fallo di mani propiziato dall’inserimento di Vecino consegna alla Lazio la possibilità di vincere dagli undici metri sotto la nord: si presenta chiaramente il subentrato Immobile, ancora difeso da Sarri nonostante qualche panchina di troppo per infortunio, letale e freddo, portiere da una parte e palla dall’altra, esplode panchina e curva e tutti ad abbracciare un Ciro a denti stretti. Che sa bene le settimane che ha passato, avrebbe preferito timbrare a gioco aperto come sempre fatto, ma per stasera deve accontentarsi di tre punti fondamentali. Lazio che dopo dieci partite scavalca la Roma e si porta nel momentaneo mucchione europeo a soli due punti dal Napoli e tre lunghezze dalla solita sorprendente Atalanta. Una Lazio che ancora deve mettersi definitivamente a posto e ritrovare fluidità della manovra e consapevolezza della scorsa stagione. Nuovi innesti ancora da ingranare, Felipe e Zaccagni fisicamente da ritrovare brillanti come quelli della passata stagione, ma soprattutto serve quella solidità di mesi orsono anche senza quel Casale costretto amaramente ai box per il prossimo lungo mese. Venerdì c’è Bologna, poi la Roma: serve chiudere bene questo spezzone entro la sosta novembrina per ritrovare definitivamente continuità e retta via e riscattare evidentemente i troppi punti persi ad inizio stagione.
Sport
31 Ottobre 2023
Immobile, liberazione all’ultimo respiro: la Lazio c’è, Fiorentina battuta 1-0