CIVITAVECCHIA – Oggi si terrà il tavolo al Ministero del Made in Italy per affrontare la questione della transizione ecologica della centrale Enel di Civitavecchia e la Federlazio, l’associazione che raccoglie i piccoli e medi imprenditori della regione, ci tiene a dare la sua benedizione al documento preparato da tutti gli stakeholder del territorio per arrivare al confronto di oggi con le idee chiare e le priorità ben definite e condivise. “La Federlazio – si legge in una nota diffuda poche ore fa dall’associazione – giudica positivamente il documento unitario espresso dal territorio di Civitavecchia, che, attraverso la Regione Lazio, sarà discusso oggi al Tavolo con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) nell’ambito del confronto sul phase-out dal carbone. L’elemento di novità rispetto al recente passato è rappresentato dal fatto che questo contributo rappresenta una sintesi delle istanze e delle osservazioni del territorio, con lo stretto coinvolgimento dell’amministrazione comunale, delle parti sociali e dei soggetti interessati”. Federlazio.”Federlazio ritiene in passaggio fondamentale avere individuato elementi e obiettivi comuni da presentare all’attenzione del Governo. I temi affrontati nel documento sono molti, e tutti di rilievo, partendo dalla necessità di una costante e continua interlocuzione con Enel finalizzata ai contenuti del piano industriale, al fine di prevedere progetti concreti di sviluppo. – continua – Allo stesso tempo la Federlazio non nasconde la propria preoccupazione qualora non si riuscissero ad affrontare e risolvere le criticità derivanti dal processo di decarbonizzazione della Centrale Enel di Torrevaldaliga Nord. Da tempo l’imprenditoria del territorio è convinta che il dibattito sulla transizione energetica debba anche essere l’occasione per rielaborare un modello di sviluppo di Civitavecchia. L’associazione ringrazia il Comune di Civitavecchia e la Regione Lazio per il lavoro fin qui svolto, con l’auspicio che il Tavolo del Mimit possa affrontare e dare una risposta alle conseguenze che scaturiranno dalla dismissione dal carbone della Centrale”. Paolo Sacchetti, responsabile Federlazio proprio per l’area di Civitavecchia, spiega di avere fiducia nel fatto che le Istituzioni si imoegneraano “nell’affrontare le problematiche che verranno inevitabilmente prodotte dal phase-out dal carbone. È indispensabile avviare, anche in tempi molto brevi, dei progetti di riconversione e riqualificazione industriale, come quello di puntare sulle energie rinnovabili, sulla cantieristica navale, mirata a soddisfare la forte richiesta di ‘refitting’ di mega yacht e/o grandi navi, e sull’economia circolare, con particolare attenzione al recupero dei Raee. Nei prossimi anni ci sarà infatti l’esigenza di smaltire o rigenerare enormi quantità di pannelli fotovoltaici e batterie che avranno raggiunto il termine del loro ciclo vitale. È indispensabile, infine, spingere sulle procedure per il riconoscimento della ‘Zona Logistica Semplificata’ – conclude Sacchetti -, strumento fondamentale per lo sviluppo economico del nostro territorio”.
Economia e Lavoro
31 Ottobre 2023
Phase out dal carbone, il monito di Federlazio: “Ripensare un modello di sviluppo per Civitavecchia”