Notevoli rimpianti per il Napoli di Rudi Garcia. Che al Maradona non va oltre il pari interno contro il piccolo Union di Bonucci, favola di Berlino che con la cavalcata dello scorso anno riusc^ a guadagnarsi il suo primo storico approdo in Champions League. Se all’andata ai punti forse con l’intera posta in palio un cinico Napoli aveva probabilmente strappato qualcosa in più, stavolta il risultato non può certamente soddisfare l’ambiente azzurro. Un Napoli troppo a corrente alternata, bene un tempo, male in quell’altro: stavolta condizione opposta rispetto all’analisi post rimonta sul Milan. Bene nel primo tempo a creare e passare col solito Politano, che forse resta uno dei pochi a vivere quantomeno a livello realizzativo annata superiore rispetto a quella passata: mai così tremendamente continuo e fertile. Nella ripresa però ingenuità clamorosa e pareggio a freddo di Fofana: il Napoli subisce il contraccolpo e non riesce più a costruire, senza minima brillantezza, tanta foga e tanto affanno. Fu così che alla fine gli azzurri si schiantano su una squadra che proveniva da una serie di 15 risultati negativi consecutivi: i fischi del Maradona diventano significativi. Rudi Garcia parla nel post gara e lamenta quel gol “preso da polli”, testuale. Senz’altro dopo la sosta d’ottobre il Napoli ha ottenuto risultati positiva ed è cresciuto ma non troppo, quantomeno non tanto quanto la tifoseria si sarebbe aspettata. Fortunatamente la qualificazione agli ottavi non appare in discussione ma soltanto rimandata: Real straprimo a punteggio pieno, azzurri a sette, Braga fortunatamente distante a soli tre punti, Union ultimo ad una sola lunghezza. Basterà un punto interno al prossimo appuntamento al Maradona col Braga dunque per archiviare definitivamente un girone francamente e ribadiamo fortunatamente più che abbordabile. Domenica l’Empoli, poi sosta: vietato sbagliare o Rudi tornerà pesantemente sul banco degli imputati.
