di Simona Tenentini
VASANELLO – La Tuscia brilla ancora una volta nello scenario internazionale del glamour con una delle sue tante eccellenze: Ilaria Pieri di Vasanello.
La giovane stilista infatti, entrata ufficialmente nel team ufficiale dei Fashion Designer di Miss Europe Continental Edizione 11, ha partecipato, con una delle sue creazioni, alla finale del concorso internazionale di bellezza, con trentasei modelle provenienti da tutto il mondo con l’obiettivo di esaltare il fascino femminile e le culture dei diversi paesi partecipanti.
Il suo abito è stato indossato da Miss Ungheria e la serata si è tenuta lo scorso 5 novembre alla mostra d’Oltremare di Napoli nella scintillante cornice del teatro Mediterraneo, con un palco hollywoodiano che ha visto sfilare le tante Miss finaliste.
Ilaria, come nasce questa tua collaborazione?
Sono stata contattata ormai un anno fa dagli organizzatori di miss Europe Continental per partecipare come fashion designer.
Si è trattato di un’esperienza nuova per me che nasco come sarta, anche se ho sempre disegnato e cucito i miei abiti da sola.
È stata un’opportunità che mi ha regalato stimoli nuovi e mi ha chiarito molti punti che avevo lasciato in sospeso.
Come nasce la tua creazione?
Ho realizzato un abito che parlasse di me e di come intendo il mio lavoro.
Ho messo in quella creazione tutta la manualità , il mio essere artigiana e i principi in cui credo.
È infatti quasi interamente cucito a mano.Ho ricamato con fili dorati un’araba fenice stilizzata, il cui significato ho sempre portato con me nella mia vita.
Ci sono pizzi e trasparenze,una gonna in taffettà e una cinta intrecciata con la tecnica del macramè.
Credo che il mio abito abbia “parlato per me” in questa occasione ed era esattamente quello che mi ero prefissata di fare.
L’abito è stato indossato da Miss Ungheria, una miss forse d’altro tempi ,poco costruita ma con un’eleganza innata che ha sicuramente dato un valore aggiunto alla mia creazione.
Che ti porti a casa da quest’esperienza?
Ringrazio chi mi ha scelto e dato la possibilità di vivere un’esperienza a livello europeo, che ha aumentato la consapevolezza di fare un lavoro straordinario e in continua evoluzione