Mourinho ha iniziato a preparare il derby in maniera tremendamente mourinhana già da giorni. Con Sarri, che aveva definitivo un’amichevole la partita della Roma a Praga e che aveva quindi scaturito le schermaglie mediatiche del tecnico giallorosso, ma soprattutto nel post gara della gara stessa. Roma a Praga particolarmente deludente: prima sconfitta in Europa League stagionale ed è una sconfitta che macchia il cammino romanista nella competizione fin qui. Qualche riserva ma nemmeno troppe: vince 2-0 lo Slavia che riscatta la sconfitta della gara d’andata ed in virtù della differenza reti adesso è avanti ai giallorossi nella corsa al primo posto. La qualificazione alla fase ad eliminazione diretta non appare minimamente in discussione nonostante la vittoria del Servette, ma chiaramente la sconfitta del giovedì sera complica i piani per la prima posizione: la Roma non è più unicamente padrona del suo destino ma dovrà rivolgere lo sguardo pure alle ultime due partite del girone dello Slavia. Tra primo e secondo posto cambia tutto: per i secondi un turno in più e playoff contro le terze Champions, ostacolo in più, duro e a questo punto gratuito. Roma che può comunque senz’altro ancora arrivare prima ma dovrà perdere energie e risorse che José avrebbe preferito destinare al campionato. Ed è una sconfitta che fa saltare i nervi del tecnico, che nel post gara spara a zero: “Non parlano i giocatori, parlo solo io. Non si salva nessuno, prestazione orribile, salvo solo Bove ma se il migliore in campo è un ragazzo di vent’anni che fino a due anni fa nemmeno giocava con la prima squadra c’è qualcosa che non quadra. Pochissimi hanno avuto un atteggiamento giusto, quello serio nei confronti di una partita con obiettivi. I giocatori non devono parlare, parlo io, perché non hanno molto da dire, non c’è molto da dire”. Resta la grande scocciatura di una gara giocata malissimo e meritatamente persa, ma se conosciamo il lessico mourinhano non sussiste scarica d’adrelina e sconfitta più salutare in vista del derby di domenica.