Sarà probabilmente la settimana più importante della nazionale di calcio italiana da un anno a questa parte. Da quando Mancini, laureatosi campione d’Europa nel 2021, fallì la qualificazione a Qatar 2022 con la sconfitta in semifinale playoff con la Macedonia. Adesso ancora Macedonia ma soprattutto adesso altra doppia sfida determinante come un anno fa, annessa a quella con l’Ucraina: doppio impegno a cavallo tra 17 e 20 novembre. Doppia sfida determinante per conquistare secondo posto e accesso ai prossimi Europei di Germania 2024. L’Italia ha bisogno almeno di 4 punti: ci si gioca tanto, tantissimo. E Spalletti, proprio a cavallo dell’ultimo weekend prima del ritrovo a Coverciano, ha dovuto amaramente salutare qualche elemento che aveva già strappato la convocazione: non solo Toloi e Meret, ma a registrare infortunio delicato è soprattutto Calabria, un’assenza che può pesare perchè la nazionale vanta sugli esterni bassi di difesa già diverse defezioni. Con la Macedonia sarà già squalificato Di Lorenzo, lo stesso Dimarco non è al meglio, lo stesso Udogie non ha potuto rispondere alla convocazione. Così last minute Spalletti ha dovuto convocare altri due fluidificanti per cautelarsi, uno per fascia: a destra il laziale Manuel Lazzari, che non proviene propriamente da annate brillanti, a sinistra esperienza più garantita col fiorentino Cristiano Biraghi. C’è anche Cambiaso, già chiaramente convocato, che può giocare sia a destra che a sinistra, ma le sue condizioni, anche le sue, non sono ottimali. Insomma, non propriamente la maniera idilliaca di approcciare una settimana così determinante, quantomeno sulle corsie esterne di difese. A centrocampo costretto al forfait anche Locatelli, che ha riportato un infortunio alle costole e farà dunque immediato ritorno alla Juventus. Da valutare l’affaticamento muscolare di Cristante, nel dubbio richiamata l’esperienza di Jorginho. Qualche giorno di preparazione a Coverciano, poi Roma: venerdì 17 si scende in campo all’Olimpico di Roma.
Sport
14 Novembre 2023
Italia, sos terzini: fuori Calabria e Udogie, chiamati Lazzari e Biraghi