Tutto repentino. A Castel Volturno in48 ore è letteralmente cambiato tutto. Il diario di due giorni di storia azzurra. Un anno ormai di transizione da proseguire e chiudere nel miglior modo possibile, centrando l’obiettivo minimo dell’anno per un club campione d’Italia: un piazzamento tra le prime quattro che a fine stagione consegnerebbe alla proprietà ancora Champions League. Per questo l’avvento, il ritorno, di una vecchia conoscenza del calcio azzurro: Walter Mazzarri, un vecchio amico del Presidente, al campo d’allenamento accompagnato costantemente da De Laurentiis. Già perché dopo sole sedici partite, tra cui quattro pareggi e quattro deludenti sconfitte, è stato nel silenzio più assoluto esonerato Rudi Garcia: “La Società Sportiva Calcio Napoli ha deciso di revocare l’incarico di responsabile tecnico della prima squadra al signor Rudi Garcia. A lui e al suo staff il ringraziamento per la collaborazione resa fino a oggi”. Un comunicato scarno per un’esperienza chiusa in maniera tremendamente mesta, un matrimonio sbagliato forse fin dall’inizio, un’eredità pesantissima come quella spallettiana, uno spogliatoio che non ha saputo evidentemente digerire il cambio di direzione. Lui, il buon Rudi, resta però sempre un signore. E come tale, fino alla fine, tramite i suoi canali social ha voluto salutare e ringraziare tutto l’ambiente azzurro: “Non era così che immaginavo di salutare i tifosi napoletani che hanno supportato la mia avvenuta dal primo giorno. A loro, ai giocatori e alle persone vicine alla squadra va un mio sincero grazie ed un in bocca al lupo per il prosieguo in campionato e in Champions League”.
Sport
16 Novembre 2023
Napoli, l’avvento di Mazzarri e l’addio di Garcia: “Non volevo salutare così”