Il giorno è arrivato. Un giorno mai banale per l’Italia, che torna ad affrontare storia e ricordi, ricordi drammatici, quella Macedonia che sbatté fuori la nazionale campione d’Europa in carica da quelli che sarebbero stati i Mondiali in Qatar, prolungando di fatto, dopo i disastri Ventura, grazie a quelli di Mancini, a dodici anni drammaticamente continui senza manifestazione e competizione iridata. Spetterà a Spalletti riportar l’Italia dove deve stare, obiettivo Mondiali 2026. Ma prima, Germania 2024. Macedonia che tra l’altro, intrinseca nella tradizione del dolore azzurro, rievoca pure la prima di Luciano, tante ombre e poche luci coi due punti persi sui Balcani due mesi fa. E servono 4 punti almeno tra Macedonia e Ucraina per centrare quel secondo posto dopo l’Inghilterra che significherebbe qualificazione senza spareggi. Tante le assenze come noto per Spalletti, specialmente sui fluidificanti. Squalificato capitan Di Lorenzo, fuori Calabria e Udogie, scelte forzate con Darmian da una parte e Dimarco dall’altra, coppia nerazzurra. Tra i centrali tanti fuori su tutti Bastoni: gioca Gatti al fianco di Acerbi. In cabina di regia c’è fuori Tonali fino al prossimo anno, Luciano ha richiamato Jorginho, che ricompone con Barella due/terzi del centrocampo campione d’Europa; con loro esperienza e uomo del momento, naturalmente Jack Bonaventura, più di Frattesi, con Pellegrini fuori e Verratti da mesi ormai lontano da ogni orizzonte del calcio che conta. Davanti sussistono i dubbi più rilevanti: potrebbe infatti partir dalla panchina Scamacca. Chiesa e Berardi ali a convergere, sposati probabilmente dai movimenti di Raspadori, che partirà falso nueve relegando in panchina il centravanti dell’Atalanta. Al momento sembrano queste le scelte del commissario tecnico. Si gioca a Roma, dopo la pace di ieri con Totti e la splendida visita in delegazione al Bambin Gesù. Se l’Italia, oggi sotto tre lunghezze all’Ucraina che riposa con una gara in più, dovesse vincere, a quel punto prossima settimana basterebbe un semplice pari. Per questo, nonostante assenze e una difesa che deve capir chi vuol diventare da grande, servirà un grande Olimpico, servirà una grande Italia. Vietato sbagliare.
Sport
17 Novembre 2023
Italia, stasera Roma per abbattere tabù Macedonia: ecco le scelte di Spalletti