Non è stata fin qui l’annata migliore di Felipe Anderson. Un pochino come tutta quella biancoceleste. Difficile replicare la passata stagione, quella perfetta, quella dell’asso brasiliano così come tutta quella di un club che, al secondo anno di progetto Sarri, ha raccolto il frutti del lavoro del tecnico toscano con un sontuoso secondo posto e qualificazione alla Champions successiva. Difficile replicare la passata stagione, perché tra gol e assist anche Felipe fu fattore assoluto, doppia cifra. Ma è importante ritrovare quello smalto e quella continuità, quella voglia di incidere: quest’anno, quantomeno in questo primo scorcio di stagione, è sembrato spesso e volentieri il talento a intermittenza che nei primi anni di gioventù laziale lasciava trasparire solo a tratti quelle potenzialità e quel talento espresso con maturità e continuità finalmente l’anno scorso. La Lazio ha bisogno del miglior Felipe ma Felipe stesso ha bisogno della sua Lazio. Chiede segnali più o meno direttamente alla società ormai da settimane: vuole il rinnovo del contratto. Il suo legame biancoceleste andrà in scadenza a giugno, ormai come noto da inizio stagione. Ha probabilmente, sulla soglia dei tre anni, bisogno di certezze. Può esser l’ultimo grande contratto della sua carriera perciò non è che apprezzi troppo questo continuo protrarsi della questione. Attualmente percepisce 2.2 netti, ma sembra che dopo l’ultima grande stagione sia stato promesso al suo procuratore un ingaggio riadeguato. La proposta della Lazio, ormai da settimane, è quella di 2.5 più bonus. E proprio sui bonus si discute: il suo procuratore vuol arrivare a potenziali 3 lordi annuali. Filtra ottimismo, ma ancora non è stata chiusa alcuna trattativa. Soltanto successivamente Lotito si sposterà sul capitolo Zaccagni, chiuso Luis Alberto. Adesso è tempo di blindare Felipe.
Sport
23 Novembre 2023
Lazio e Felipe Anderson, stallo bonus: trattativa rinnovo a oltranza