Domenica 26 novembre 2023 sarà ricordata come una delle giornate più belle, straordinarie e radiose dell’anno solare azzurro, una delle più belle forse proprio degli ultimi anni. Non solo Sinner e la sua compagnia azzurra con la seconda Coppa Davis del tennis italiano, un traguardo storicamente stellare; bensì anche il secondo titolo mondiale della carriera della nuova star della Moto GP plenataria, Pecco Bagnaia. Ed è il secondo titolo iridato consecutivo. Arrivato nonostante tutto. Già, nonostante tutto. Attraverso mille difficoltà e tanti alti e bassi. Ma ha vinto la classe, ha vinto soprattutto l’esperienza. Quel concetto fondamentale che fa parte di quel fantastico vizio chiamato mentalità vincente che contraddistingue il grande bagaglio dei grandi campioni. Una stagione lunga, fatta di mille gradini e mille salite, la prima Sprint, l’incidente di Barcellona, un avversario clamoroso come Martin. I testa a testa, duelli all’ultimo sangue, fino al gradino più alto, quello della definitiva consacrazione, quella che tutta l’Italia appassionata di sport e motori sognava, quello di Valencia. Ha sofferto fino alla fine distruggendo un vantaggio nettissimo proprio dopo Barcellona, addirittura da +62 a sole tre lunghezze, ma alla fine ha saputo tener nervi saldi: esperienza, DNA e classe infinita per il trionfo finale, quello valenciano. Una vittoria che vale tanto, e questa resta la bellezza intrinseca dei valori emanati dal mondo dello sport, proprio per la caratura dell’avversario battuto: nonostante la giovane età abbiamo francamente ammirato un Martin ha tratti stellare, completo, ha veramente tutto. Piccola sfortunata e quell’avversario glorioso chiamato Pecco non gli hanno permesso di trionfare. Appuntamento che però gli addetti ai lavori definiscono soltanto rinviato. Trionfa dunque Bagnaia ma trionfa tutta la scuderia Ducati, gruppo di lavoro vero, affiatato, un gruppo che produce astronavi vere e proprie, senza le quali sarebbe complicato veder trionfare i campioni azzurri. Pecco diventa il primo a vincere due titoli con la Ducati stessa, ma un grande plauso, orgoglio italiano, va fatto alla stessa scuderia. Campioni del Mondo, ancora e ancora.
