Sinner come Panatta. L’Italia è nella storia. E l’alba del giorno dopo è sempre ancor più dolce. Emozioni e stati d’animo sensazionali. Il tennis azzurro torna sul tetto del mondo 47 anni dopo, come la magnifica generazione mai dimenticata e prima nella storia azzurra targata Panatta e Bertolucci. Copertine di quotidiani sportivi e non tutte naturalmente dedicate ad un evento storico, un motivato di vanto assoluto per il nostro Bel Paese. Dopo aver ribaltato l’Olanda e battuto la Serbia di Nole in semifinale, l’Italia conquista il grande slam, chiude in bellezza, trionfa nell’appuntamento più importante: la finale di Coppa Davis a Malaga che domenica 26 novembre, adesso possiamo raccontarlo e ricordarlo, fermò un’intera nazione per il successo azzurro sull’Australia. Un gruppo fantastico ma inutile girarci intorno: il Re diventa Jannik, Jannik Sinner, che conquista la rivincita di una strepitosa Torino, chiude l’anno della sua vita quello che lo proietta tra i più grandi dello sport italiano e trascina i suoi compagni al successo più bello, quello di squadra, quello che riporta la Coppa Davis in Italia 47 anni dopo l’ultima volta. E se a trascinare è stato naturalmente il simbolo più prestigioso della nuova generazione azzurra, il merito va condiviso con tutti. A partire dal tecnico Volandri, esperienza allo stato pure, stratega e psicologo di un gruppo di ragazzi giovani a cui andava per forza somministrata la sua cultura, il suo spessore, la sua sapienza. Qualcuno che saputo costruire un team per cui, nonostante Sinner, sono stati tutti importanti. Anche perché altrimenti non escono singoli e non si vince di squadra. Il merito va pure a Lorenzo Sonego, perfetto nel doppio, perfetto a coprire e completare Sinner: intesa dentro e fuori dal campo, tecnicamente tangibile. Benissimo anche Musetti che finalmente tira fuori tutti gli artigli e la grinta vera che serve per trionfare nei grandi momenti, quel test d’attitudine e d’aggressività che gli è sempre stato richiesto. Fino all’ultimo, Arnaldi, guerriero vero nonostante giovane età: ha giocato anche lui concretamente parte importante, per un punto con l’Australia che vale veramente oro. Bravissimo Volandri a pescare Sonego, Musetti e Arnaldi nei momenti giusti. Ribadiamo: il tecnico stratega vero. 24 ore dopo ancora tempo di esultare, festeggiare, celebrare. Un 2023 stellare per Sinner, un 2023 che significa storia per l’Italia. Abbiamo vinto noi.
Sport
27 Novembre 2023
Storia e dolcezza, l’alba del giorno dopo. Re Sinner, trionfo azzurro a Malaga: tennis azzurro sul tetto del mondo