La rivelazione assoluta del campionato. A fine novembre davanti a Fiorentina e Atalanta, per non parlare della Lazio. Il Bologna è quinto in classifica, raggiungendo la Roma a quota 21 punti, a tre lunghezze dal Napoli e cinque dal Milan. Battuto 2-0 il Toro di Juric, un Toro tornato in forma nelle ultime settimane, colpito nella ripresa dall’inserimento di Fabbian e sentenziato definitivamente al tramonto dal colpo del solito Zirkzee, tecnicamente tra i centravanti emergenti più interessanti d’Europa. Che possa lottare per la Champions come ai tempi di Guidolin, 20 anni fa, ai tempi dei felsinei mai dimenticati quelli targati Signori e Cruz, resta ancora probabilmente utopia, ma con questo entusiasmo sognare non costa nulla, assolutamente nulla. E cambiando gli ordini degli addendi il risultato non cambia. Merito della società, merito dell’ex direttore di Chievo e Atalanta, Giovanni Sartori, qualcuno che da un ventennio conosce eccome calcio: se ne parla troppo poco, ma in termini di scovare talenti resta secondo a ben pochi colleghi più prestigiosi. Si fanno male Orsolini e il gioiello scommessa estiva Karlsson, parte Arnautovic, ma esplode comunque Zirkzee supportato da Fabbian, Abisher, Ferguson e Ndoye. Non c’è alcun tipo di problema. Cambiano gli elementi ma il tipo di calcio avvolgente e splendente resta sempre lo stesso. Trionfa l’idea, quella spagnoleggiante targata Motta. Che adesso giustamente dopo anni di gavetta, sofferenza a Genova, esperienza a La Spezia, si gode la sua reputazione. In tanti s’aspettano il salto in un grande club il prossimo anno, per uno cresciuto blaugrana ma comandato alla vittoria da Mourinho. Ma il futuro può aspettare. Conte solo il presente. Vietato precludersi alcuna missione. Dall’Ara e la Bulgarelli sognano, eccome.
Sport
28 Novembre 2023
Bologna da favola: matato pure il Toro, 2-0 e quinto posto