VITERBO – La gestione dello stadio Rocchi di Viterbo? Qualcosa di surreale. Non può che definirsi così quello che si sta assistendo da una decina di giorni tra conferenze stampa programmate, altre dell’ultimo minuto, ritorni la settimana successiva… Per fare una metafora sembra di stare, visto che siamo in tema di stadio, a “Tutto il calcio minuto per minuto” quando si giocava di domenica e i colpi di scena erano attimo per attimo. Qui, però, si parla di fatti rilevanti come la gestione e l’uso del Rocchi, la manifestazione d’interesse pubblico fatta dal Comune di Viterbo a cui ha partecipato solo la Favl Cimini per poi essere esclusa (o, meglio, alla fine ha rinunciato la stessa dirigenza gialloblù), la controconferenza stampa dell’opposizione di centrodestra e Per il Bene Comune che smentisce molte delle dichiarazioni social (contemporanee) di Chiara Frontini. Insomma, una volta si sarebbe detto che sembra “Beautiful” tra colpi di scena, rilanci e tempismi perfetti. Se ci si pensa bene, i fatti sono semplici. A fine agosto è scaduta la convenzione con la quale lo stadio Rocchi era gestito e che, la sindaca Frontini, ha ricordato nella prima conferenza stampa convocata con tempismo perfetto negli stessi minuti in cui la dirigenza della Favl Cimini diceva la sua sulla scelta di rinunciare alla gestione dello stadio (salvo, poi, tornare a essere disponibile), dopo le parole della sindaca che dava l’uso a tutte le associazioni sportive a richiesta. Anche per questo punto, martedì, Matteo Achilli ha convocato una conferenza stampa per precisare l’assurdità di questa versione dei fatti perché “non si può separare la gestione dall’uso dello stadio – ha detto Achilli – ci sono spese da affrontare e solo l’accensione delle luci per una volta costano 2.500 euro. La gestione annuale non meno di 80-100mila euro”. Quindi lo scontro politico vero e proprio sulle dichiarazioni della sindaca: “Chiunque in passato ha contribuito a creare questa situazione spero abbia il buon gusto di tacere”. “Faccia i nomi la sindaca Frontini”, ha sbottato Achilli e tutto il centrodestra perché le accuse della prima cittadina su autorità che avrebbero contribuito a questa situazione sono abbastanza chiare. Quindi un punto a sfavore della sindaca: l’opposizione ricorda spesso anche il campo in sintetico del Pilastro che è chiuso e vandalizzato e “costato oltre un mezzo milione di euro con soldi stanziati dalla precedente amministrazione”. Per ora su questo punto silenzio assoluto dalla maggioranza al governo di Palazzo dei Priori. Ultimo intervento in ordine di tempo, se si escludono dichiarazioni abbastanza prevedibili dell’ex sindaco Giovanni Arena che, da tempo, sta facendo una minicampagna social permanente anti-Frontini, è stato ancora quello della dirigenza della Favl Cimini, che critica molti interventi della sindaca e ribadisce che il presidente della squadra è in regola con tutti e tre i punti ricordati dalla Frontini per l’esclusione dalla gestione del Rocchi: pendenze penali, irregolarità nei contributi e pagamento tasse. E, novità, la Favl Cimini paventa anche le vie legali. Insomma, di tutto un po’ e, intanto, 1300 tesserati “sono costretti ad allenarsi in mezzo ai campi di patate”, dicono in conferenza stampa gli esponenti del centrodestra. Ogni altro commento sarebbe superfluo.
G. A.