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    1 Dicembre 2023
    Premier League, anche il Manchester City torna a tremare: processo FFP nel 24/25

    Non sono giorni semplicissimi per il Manchester City. I rumours circolano e tornano a farsi sentire attorno e probabilmente anche dentro l’ambiente dei ragazzi di Guardiola. Secondo le ultime indiscrezioni, i problemi tra i Citizens e la giustizia sportiva britannica saranno infatti risolti il prossimo autunno. Al centro dei riflettori infatti il comportamento del club acquistato, rivoluzionato e ribaltato fino a diventare uno dei più importanti d’Europa dai tempi dell’insediamento dello sceicco Mansour, proprietà ricchissima del Medio Oriente che di fatto, come noto, prelevò un club allo sbando trasformandolo in uno dei più rilevanti e vincenti degli ultimi decenni ormai nel lontano 2008. Già durante la prima ondata di Covid, quindi a cavallo del prolungato finale di stagione 2020/21 il Man City rischia una pesante sanzione: due anni fuori dalle coppe europee più mercato bloccato. Alla fine gli avvocati e i legali del club vinsero il ricorso e se la cavarono con una “semplice” multa ammontante sugli 8 milioni di sterline. Nel tempo però il mistero su tali 115 violazioni del Fair Play finanziario non s’è mai risolto e presto sarebbe arrivato un nuovo processo, processo che, stando alle ultime indiscrezioni uscite sui maggiori media britannici durante la giornata del giovedì, avrà inizio la prossima estate e durerà tutto il prossimo autunno fino alla presunte e condanne: siamo ancora agli stati preliminari, siamo soltanto nel campo delle ipotesi, ma qualcuno suppone addirittura maxi penalizzazione per non parlare di retrocessione. Non sono giorni semplici in Inghilterra, con la FA che torna addirittura ad indagare sul Tottenham per presunto illecito su cessione Defoe pensate 2008, così come soprattutto, prima di ogni altra cosa, i 10 punti di penalizzazione inflitti all’Everton una settimana orsono. Saranno dunque testimonianze e libri contabili a dominare il quadro del Manchester City 2024/25, per capire se giustizia sportiva europea interverrà e soprattutto quanto e come. L’ipotesi più plausibile potrà esser ancora una salatissima multa pecuniaria, ma siamo soltanto alla preistoria di un ritorno di fiamma di un processo o percorso legale e calcistico mai francamente concluso per i campioni d’Europa in carica. Guardiola non commenta, glissa, lascia passare. Pep pensa al campo e alla prossima gara di Premier, dopo aver conseguito come prima della classe del rispettivo raggruppamento davanti al Lipsia il passaggio del turno alla fase ad eliminazione diretta per sognare di ripetere un’altra eroica cavalcata europea. Cinque Premier in sette anni britannici d’egemonia guardiolana e una Premier stessa da contendere quest’anno ai ritorni di fiamma di Arsenal e Liverpool. Domenica arriva un Tottenham decimato: dopo aver perso due punti nello scontro diretto coi Reds, vietato perdere ulteriore terreno nei confronti della nuova capolista, i Gunners di Arteta.