Probabilmente la notte più bella dell’annata granata. Il Toro più bello e convincente della stagione, considerando pure dimensione dell’avversario battuto. Il Torino batte 3-0 l’Atalanta di Gasperini, allievo Juric batte ancora suo maestro; storia nella storia di percorsi tecnici simili a decidere è la più classica delle doppiette degli ex, Duvan Zapata, che ruggisce proprio contro il suo cuore nerazzurro e regala al popolo granata tre punti che riproiettano il Toro nella prima metà della classifica ad una sola lunghezza dalla prestigiosa coppia composta da Lazio e proprio Atalanta, entrambe appaiate a 20 coi granata a 19. Momento particolarmente negativo in campionato per i nerazzurri che, evidentemente stanchi da fatiche europee, dopo aver perso pure Scamacca fino al 2024, provengono dunque da un solo punto all’attivo nelle ultime quattro, ma giochi ancora completamente aperti e ancora nel selvaggio mucchione europeo: siamo soltanto ad inizio dicembre, il club può star tranquillo, se non fosse per le solite dichiarazioni sibilline del Gasp quando prende partite importanti, come “devo parlar con la società per un’attenta analisi tecnica e capire se le idee collimano ancora”. Non è la prima volta e non sarà nemmeno l’ultima, Gasp sa bene che Bergamo resta il suo ambiente ideale, ambiente nel quale dopo l’Europa League conquistata stagione appena trascorsa sta ricostruendo un ciclo importante. Non è stata invece fino a fine ottobre un’annata semplicissima per il Torino, si parlava di crisi Juric, difesa da rivedere invece, recuperati Buongiorno e lo stesso Vlasic, adesso dopo il doppio puntero Zapata-Sanabria, la squadra ha ritrovato numeri e continuità, accompagnata da quella solidità necessaria in campionati come questo. Bologna è stato semplicemente un incidente di percorso: il Toro c’è, eccome, ed è tornato alle latitudini a cui deve ambire.
Sport
5 Dicembre 2023
La notte del Toro: ruggito Duvan, il suo Gasp al tappeto