A meno di dodici mesi dalla scomparsa della sua leggenda di sempre, uno dei più forti della storia di questo sport come Pelé, il Santos, storia nella storia, destino nel destino, retrocede per la prima volta in 111 anni di storia. Epilogo clamoroso, mediatico, amarissimo. Lacrime, lacrime vere, per uno dei club più iconografici del calcio brasiliano. Costa cara e diventa decisiva la sconfitta interna col Fortaleza, perché significa retrocessione nella seconda divisione verdeoro. Evento storico. Un evento che ha scatenato rabbia e dolore da parte dei sostenitori che in molti hanno oltrepassato il confine ed espresso in maniera vandalica tutto ciò che questa retrocessione significhi per loro: hanno provato a far invasione ma sono stati respinti dalla polizia, così non contenti hanno reagito all’esterno dello storico stadio Vila Belmiro incendiando locali privati, almeno due autobus e diverse auto private. Notte di follia. Notte da incubo. Sfociata nella maniera peggiore. Il Santos era uno dei tre club mai retrocessi nella storia assieme a San Paolo e Flamengo. Non è bastata la permanenza forzata di Marcos Leonardo, in estate respinto alla Roma, per salvare la squadra che segnò i primi prestigiosi passi calcistici di Neymar stesso. Un evento calcisticamente storico che supera chi ieri in concomitanza si laureava campione del Brasile, il Palmeiras, a cui è bastato l’1-1 interno col Cruzeiro firmato ancora dal fenomeno 17enne Endrick, ormai prossimo al Real Madrid, per coronare il sogno di tornare sul tetto del calcio verdeoro.
Sport
7 Dicembre 2023
Dramma Santos, incubo e fiamme: retrocessione dopo 111 anni