VITERBO – Sale la rabbia dei residenti di via S. Maria della Grotticella a Viterbo. L’illusione di un’asfaltatura generale dell’area intorno alla via si era avuto dopo la risistemazione di via Rossini, strada perpendicolare alla Grotticella e di collegamento con porta Romana e San Martino. Invece no. Via Santa Maria della Grotticella, specie nel tratto iniziale all’altezza del semaforo, non è solo un colabrodo ma anche un terno al lotto col destino. Sì, perché i residenti, che hanno chiamato chi scrive in più occasioni, gridano allo scandalo.
“Il punto iniziale della via – dice una residente – è scheggiato e spaccato da anni ed ora è del tutto intransitabile. Tanti gli incidenti con feriti lievi e, la notta, chi passa qui rischia di farsi molto male. Con un mezzo a due ruote la sorte potrebbe essere anche peggiore…”.
Ebbene. Non sono bastate le denunce sui giornali e gli incidenti, men che meno la raccolta firme che decine di residenti hanno fatto ed indirizzata direttamente alla sindaca di Viterbo Chiara Frontini. Silenzio, silenzio ed ancora silenzio. La petizione pubblica chiedeva la risistemazione totale della via e la messa in sicurezza del quartiere con limitatori di velocità, rifacimento delle strisce pedonali e dei marciapiedi. Ma nulla. Ora ci si chiede: cosa deve succedere per fare intervenire il Comune? Da Palazzo dei Priori solo le generali rassicurazioni che via Santa Maria della Grotticella è tra le vie prioritarie per i prossimi interventi di riasfaltatura. Bene ma, intanto, cosa costa mettere in sicurezza i tratti che i residenti denunciano da anni? Le foto rendono chiara l’idea di come sia ormai ridotto quello che, una volta, poteva chiamarsi asfalto. Serve l’incidente mortale?
Non si capisce perché all’asfaltatura di via Rossini non sia seguita anche quella della via principale, appunto via della Grotticella. Quella che una volta era considerata una delle vie più signorili di Viterbo è ora un tratto abbandonato e rischioso per la pelle. Queste righe sono ancora una volta per la sindaca Frontini e gli assessori competenti: intervenire prima che sia troppo tardi!
G.A.