Una crisi che sebben gli ultimi risultati quantomeno in Premier fossero risultati positivi, diventa complicatissima da fronteggiare prima e digerire poi. Il Manchester United sprofonda e per un club di tali dimensioni fa effettivamente notizia, eccome. Il sabato di Premier ha narrato il clamoroso successo, soprattutto per dimensioni, del piccolo nuovo Bournemouth di Iraola all’Old Trafford: è finita 3-0 per le piccole Cherries che su ogni seconda palla hanno dominato prima e colpito poi uno United allo stremo, crollato sotto ogni incertezza societaria (per un passaggio di proprietà e conseguentemente scelta dell’allenatore che stenta ad arrivare) ed un tecnico, Ten Hag, che fatica a trovare la quadratura del cerchio. Eppure le premesse per una nuova radiosa era United erano state brillanti, tra un piazzamento nelle prime quattro posizioni che significava ritorno in Champions e soprattutto Carabao battendo una nuova potenza come il Newcastle. Ha faticato a costruire sull’eredità di se stesso evidentemente, Erik Ten Hag. Tra mancanza di dialogo tra giocatore e allenatore, allenamenti di ripetute e lunghe distanze senza capir cosa fare con il pallone ed un elemento due anni e mezzo fa strapagato e pure molto popolare all’interno dello spogliatoio come Sancho, completamente escluso dal tecnico. E così l’ex Liverpool Solanke a sbloccare, il tiratore Billing e Senesi a chiudere finiscono il cerchio sullo 0-3 che diventa uno dei punteggi più straordinari della storia delle piccole Cherries in Premier, ma che soprattutto acuisce la crisi del Man United, ormai ad un passo dall’eliminazione in Champions, atteso dall’ultima gara del girone in Coppa dei Campioni, quella più prestigiosa contro il Bayern, sperando e sognando qualcosa di grande per riportare la stagione sui binari giusti, anche se ormai qualsiasi cosa sembra catastrofico. Giorni e weekend durissimi in casa Red Revils.
Sport
9 Dicembre 2023
Crisi United, Ten Hag allo stato brado: scioltezza Bournemouth, 3-0 Cherries all’Old Trafford