VITERBO – “Il consumo di certe droghe leggere, seppur possa sembrare per alcuni ormai una prassi accettabile, non va assolutamente sottovalutato per le conseguenze sulla salute e sul sistema nervoso”. Così il comandate provinciale dei carabinieri di Viterbo, il colonnello Massimo Friano, ha voluto ribadire un concetto che sempre più spesso passa ormai inosservato, in particolare tra i giovani viterbesi.
“I risultati scientifici di cui disponiamo – ha proseguito – indicano che i fumatori cronici di marijuana presentano un’alterata attivazione dei sistemi cerebrali frontali e delle strutture limbiche”.
Gli studi, come poi ha sottolineato, hanno dimostrato come l’assunzione di marijuana sia associata ad alterazioni della capacità cognitiva ed affettiva. Questa droga, considerata troppo spesso come innocua tra molti giovani, agisce a livello del metabolismo cerebrale con cambiamenti sia funzionali che strutturali del tessuto nervoso.
“Un consumo cronico di cannabis può portare a psicosi, ad esempio schizofrenia in individui predisposti, crollo psicotico, problemi di memoria, difficoltà di apprendimento, xerostomia, sonnolenza e difficoltà di coordinazione motoria, ansietà, depressione maggiore, disturbo dell’umore, sindrome motivazionale e un calo del 50-60% dei livelli di testosterone”, ha continuato Friano.
“Questo è il motivo per cui è necessario non abbassare la guardia nel contrasto a questo tipo di fenomeno. A tutto ciò, si aggiungano poi le conseguenze derivanti dal ‘finanziare’ con l’acquisto di stupefacenti la filiera criminale che vi è alle spalle, foraggiandola in maniera più o meno consapevole e permettendole il suo sostentamento e il suo proliferare”.
D.G.