Delle 51 aree ritenute idonee dall’Ispettorato nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione, quasi la metà sono state individuate nel viterbese. Due mega discariche, parchi eolici e fotovoltaici per migliaia di ettari ed ora anche le scorie radioattive
VITERBO – Dove sorgerà il deposito per le scorie radioattive? Ancora non è possibile dirlo. Però è stata pubblicata la Carta delle aree potenzialmente idonee secondo le indagini effettuate dall’Ispettorato nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (Isin).
Una lista che prevede 51 “siti potenziali” e che vede il Lazio “protagonista” con 21 zone idonee situate in provincia di Viterbo.
Regione Lazio
VT-8 Viterbo Montalto di Castro
VT-9 Viterbo Canino, Cellere, Ischia di Castro
VT-11 Viterbo Soriano nel Cimino, Vasanello, Vignanello
VT-12 Viterbo Corchiano, Vignanello
VT-15 Viterbo Corchiano, Gallese
VT-16 Viterbo Corchiano
VT-20 Viterbo Gallese, Vignanello
VT-24 Viterbo Canino, Montalto di Castro
VT-25 Viterbo Tarquinia, Tuscania
VT-26 Viterbo Canino
VT-27 Viterbo Canino, Montalto di Castro
VT-28 Viterbo Arlena di Castro, Tuscania
VT-29 Viterbo Ischia di Castro
VT-30_A Viterbo Arlena di Castro, Piansano, Tuscania
VT-30_B Viterbo Piansano, Tuscania
VT-31 Viterbo Tuscania
VT-32_A Viterbo Arlena di Castro, Tessennano, Tuscania
VT-32_B Viterbo Arlena di Castro, Tuscania
VT-33 Viterbo Tessennano, Tuscania
VT-34 Viterbo Canino
VT-36 Viterbo Montalto di Castro
“Il ministero dell’Ambiente – ha fatto sapere una nota del ministro Pichetto Fratin – ha pubblicato sul proprio sito istituzionale l’elenco delle aree presenti nella proposta di Carta Nazionale delle Aree Idonee (Cnai), che individua le zone dove realizzare in Italia il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e il Parco Tecnologico, al fine di permettere lo stoccaggio in via definitiva dei rifiuti radioattivi di bassa e media attività”. Lo comunica il Mase in una nota.
Il Cnai ha anche pubblicato una mappa interattiva sulla quale è possibile vedere dove sono ubicate le aree individuate da Isin.
La Carta “è stata elaborata dalla Sogin, sulla base delle osservazioni emerse a seguito della consultazione pubblica e del Seminario nazionale condotti dopo la pubblicazione della Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (Cnapi), e approvata dall’Ispettorato nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (Isin)”.
“La Carta Nazionale delle aree idonee – spiega il Mase – individua 51 zone i cui requisiti sono stati giudicati in linea con i parametri previsti dalla Guida tecnica Isin, che recepisce le normative internazionali per questo tipo di strutture”.
L’esclusione dalla Cnai per qualcuno è dovuta solo a vincoli amministrativi, come la destinazione agricola di terreni, che possono essere modificati facilmente. «La Regione Basilicata ribadisce il proprio no all’individuazione in territorio lucano dei siti per i rifiuti radioattivi», ha detto l’assessore regionale all’Ambiente e all’Energia, Cosimo Latronico. No anche dal sindaco di Altamura, Vitantonio Petronella: «Sono pronto sin d’ora – ha spiegato – a condividere delle azioni comuni con i sindaci dei Comuni di Gravina in Puglia, Matera e Laterza, con i presidenti delle due Regioni e con gli altri rappresentanti della nostra città in Consiglio regionale e in Parlamento». «I lucani dovranno ringraziare il governo regionale e nazionale per il regalo di Natale che sta per arrivare», ha commentato il deputato del Pd Enzo Amendola.