di Marco Gubetti
MAGLIANO ROMANO (RM) – Il Comune di Magliano Romano si prepara all’ennesimo ricorso al Tar per evitare che la cava di Monte della Grandine venga riclassificata in discarica per rifiuti speciali non pericolosi. “Entro la fine dell’anno – spiega il sindaco Francesco Mancini a LaCronaca24 – impugneremo davanti al Tribunale amministrativo regionale le due ultime determinazioni di Valutazione di impatto ambientale emesse dalla Direzione Ambiente dalla Regione”. Dopo il vertice della Conferenza dei sindaci dell’Area Tiberina-Flaminia-Cassia tenutosi nei giorni scorsi la linea è ormai tracciata e come assicura il sindaco Mancini “la stessa Conferenza entro il 15 gennaio presenterà anche lei un suo ricorso al Tar. E sono abbastanza sicuro che altri ricorsi al Tribunale amministrativo verranno presentati anche da numerosi comitati spontanei di cittadini della zona e da diverse associazioni ambientaliste”. Insomma, una pioggia di ricorsi che avranno come minimo il risultato di bloccare per un po’ l’iter avviato dalla Regione ormai una decina di anni fa, all’alba della presidenza Zingaretti. Di più. Il ricorso al Tar potrebbe non essere l’unico strumento che il Comune di Magliano deciderà di utilizzare per fermare il progetto della Regione. “Stiamo valutando – chiosa Mancini – di chiedere, nell’ambito della Commissione Trasparenza, un incontro ai tecnici della Direzione Ambiente che si stanno occupando della questione e che hanno deciso di emettere queste Valutazioni di impatto ambientale”. E se l’incontro dovesse avvenire sarà un’altra, ennesima, battaglia di una ormai lunghissima guerra.