Il Manchester City c’è, eccome. Chi pensava fosse fuori, in termini di pancia piena anche a ragion veduta, non ha evidentemente fatto i conti con l’essenza del gruppo guardiolano, che non a caso (forse dopo troppi anni, ma questa rimane argomentazione argomentativa che s’affronterà a tempo debito) resta completamente immersa nella corsa al titolo. In tanti hanno parlato di corsa al titolo per due; in tanti, ma non noi. Arsenal in campo stasera nel derby col West Ham: sarà la gara del cuore per Declan Rice, ma in campo ben poco spazio a sentimenti, missione artetiana quella di controsorpassare i Reds per dar continuità al pari esterno dello scontro diretto di Anfield. Stasera in campo pur chi ambisce alla prossima Champions e centrare la quarta posizione, il nuovo Tottenham di Postecoglou che continua a palesare sfortuna biblica: fuori pure Romero, 4/5 settimane ai box, mentre Van de Ven e Maddison ancora devono rientrare. Stasera trasferta a Brighton, previsti gol e spettacolo contro uno dei team più divertenti e rivoluzionari d’Europa come i Seagulls di Roberto De Zerbi. Se la notte di ieri ha celebrato il ritorno a ruggire del Manchester City, trova un minimo di serenità pure il nuovo giovanissimo, viziato e costosissimo Chelsea di Pochettino, mesto a metà classifica e tremendamente altalenante: dopo la sconfitta del Molineaux stavolta timidi sorrisi, buon primo tempo ma solite ingenuità difensive, Palace battuto soltanto alla fine grazie al rigore conquistato e trasformato da Madueke. Segnali incoraggianti di Jackson, Mudryk continua a crescere: timidi segnali per restar positivi guardando al futuro, nonostante piazza ben abituata a ben altri palcoscenici. A proposito di Molineaux, continuano a viaggiare forti i Wolves che agganciano l’altra rivelazione in super forma, il Bournemouth: ieri lupi corsari pure a Brentford, 4-1 netto, trascina sontuoso Hee-Chan, probabilmente il secondo miglior coreano degli ultimi anni di Premier. Per il Brentford di Frank clamorosi errori di costruzione, ingenuità difensive che per nulla fanno rima con la squadra solida, tosta, strategica e rocciosa delle passate stagioni: si spiega così il loro rendimento al di sotto delle aspettative, il Luton terzultimo continua a sognare e ambisce a risucchiare proprio loro e Palace, in piena corsa salvezza. Per Wolves e Bournemouth invece, come accennato, sereno e brillante campionato da metà classifica con un comun denominatore degli ultimi due anni: Gary O’Neill, vecchio centrocampista mastino, oggi giovane ambizioso tecnico moderno e contemporaneo, scorso anno rivelazione a Bournemouth, quest’anno comandante dei Wolves. E proprio il lavoro sviluppato col primo club in questione non è andato minimamente gettato alle ortiche: quest’anno c’è Iraola, fatica iniziale prima di decollare, sei vittorie nelle ultime sette e viaggio stellare. Merito della dirigenza del Vitality, che dopo aver lanciato Howe e proprio O’Neill continua a saper pescare egregiamente talenti tecnici che sappiano valorizzare le loro idee di fare calcio. RispondiInoltraAggiungi reazione
Sport
28 Dicembre 2023
Premier, stasera derby Rice: all’Emirates Arsenal – West Ham. Tottenham a Brighton: De Zerbi vs Poste, spettacolo garantito