ROMA – “Ieri c’erano 2300 persone in attesa nei pronto soccorso del Lazio, di cui 1000 in attesa di destinazione. Circa il 50 per cento delle persone in attesa riguarda codici minori che potrebbero essere gestiti sul territorio in maniera diversa, ma non si fa per assenza di strutture e percorsi”.
Così in una intervista all’AGI Stefano Barone, segretario provinciale NurSind, che rappresenta gli infermieri, sulla situazione dell’accesso ai pronto soccorso laziali durante il periodo festivo.
“Per la difficolta’ di accesso ai ps si e’ avuto anche il blocco di 60-65 ambulanze in questi giorni. – ha aggiunto – inoltre stanno aumentando i casi covid e all’interno dei nosocomi vanno ri-create delle aree ad hoc per gestire questi pazienti e c’e’ un problema a reperire personale che si occupi esclusivamente a questi casi”.
Quali ospedali stanno soffrendo di piu’? “Al San Camillo e al Sant’Andrea ieri c’erano piu’ di cento persone in attesa, all’Umberto I erano 170, a Tor Vergata 130. E un altro ospedale dove registriamo problemi e’ il Pertini” e “a questa situazione Si aggiunge la carenza di personale che costringe i colleghi a doppi turni continui con tutte le ripercussioni generate dallo stress fisico e psicologico, oltre alle aggressioni nei pronto soccorso che non si sono fermate neppure in questi giorni di festa”.