A tre giorni dal derby Capitale, quarto di Coppa Italia più atteso della penisola, Roma e Lazio protagoniste della domenica di Serie A. Se la nuova evoluzione della Lazio di Sarri trova finalmente continuità e risale la classifica a dispetto di un autunno piuttosto altalenante, la Roma non va oltre il pari interno con un’altra ormai realtà e diretta concorrente per uno dei massimi piazzamenti europei, l’Atalanta di Gasperini. Atalanta del Gasp che gela l’Olimpico col solito inserimento di Koopmeiners, prima del pari di Dybala dal dischetto al tramonto della prima frazione. Schermaglie tra l’altro tra i due, storia nella storia, come a ricordare quell’Olanda-Argentina quarti in Qatar in cui successe di tutto, ma proprio di tutto. C’è una Roma con Paulo e una Roma senza Paulo: lui resta chi accende l’Olimpico, che sempre gremito segue e spinge, ma i giallorossi nella ripresa non trovano il gol del sorpasso che avrebbe voluto dire sorpasso in classifica e freccia pesantemente tutta sulla Champions League. Giallorossi che restano senz’altro nel mucchione europeo: può succedere di tutto. Ma stavolta, a sfruttare la sconfitta della Fiorentina e i punti persi dal Bologna col Genoa, così chiaramente come lo scontro diretto tra Roma e Atalanta, diventa la Lazio di Sarri che centra tre punti pesantissimi ad Udine e sorpassa proprio i rivali capitolini. Sblocca Luca Pellegrini su punizione, gol vittoria siglato alla fine dall’esperienza di Vecino. Una nuova Lazio pur tra mille assenze, con la coppia Gilà-Patric in difesa, la perdurante assenza di faro Luis a centrocampo e quella di Capitan Immobile davanti. La Lazio dei Guendouzi, la Lazio degli Isaksen. Tre punti fondamentali che adesso, in chiave corsa al quarto (forse quinto) posto Champions, si legge così: Fiorentina 33, Bologna 32, Atalanta e Lazio a 30, Roma a 29. Addirittura nono un Napoli in caduta libera, sconfitto 3-0 a Torino, fermo a quota 28. 48 ore e sarà derby della Capitale: rovente appuntamento mercoledì alle 18.00. Silenziosamente in trepida attesa, Roma non aspetta altro.
