La calma prima della tempesta. La quiete. Apparente. Roma non ha dormito. Perché come ha detto Sarri, indipendentemente dal quarto di finale di Coppa Italia, stasera è derby. Parola sempre tremendamente rovente nella Capitale. Alle 18 il fischio di inizio all’Olimpico: gente che chiude prima, gente che s’è presa permessi a lavoro, gente che vanta e nutre solo un chiodo in testa. L’evento. Solo un precedente dopo il 26 maggio, quando nel 2017 la Roma, quella di Spalletti 2.0, perse ancora, stavolta in semifinale, contro quei biancocelesti battuti però in finale dalla prima Juve allegriana. La Lazio sogna il tris, la Roma rivincita e vendetta. Una Lazio che pian piano si sta ritrovando, una squadra completamente differente rispetto a quella splendida versione della passata stagione. Provedel in dubbio per febbre, ancora out Casale, dovrebbe recuperare Romagnoli. A destra torna Lazzari, a centrocampo lampo Luis Alberto ma solo dalla panchina. Rovella ormai in cabina di regina, Guendo unica certezza, dopo Udine più esperienza Vecino che delusione Kamada. Davanti tanti, tanti nei: pesantissima l’assenza di Zaccagni, non c’è nemmeno Isaksen proprio quando sembrava in rampa di lancio. Tocca a chi ha deluso come Felipe e all’esperienza di Pedro. Al centro ancora niente Immobile: tocca a Castellanos. Dall’altra parte difesa sempre in emergenza: Mou non può far altro che lanciare Huijsen; c’è Cristante centrale con Mancini. Niente Svilar, sebbene coppa: l’appuntamento è troppo importante, tocca naturalmente a Rui Patricio. A centrocampo Pellegrini non trova pace: sicuri del posto solo Paredes e Bove. Spina ha rotto con l’ambiente, andrà in scadenza: fasce presidiate da Zale e Kristensen. Davanti le speranze di Mourinho: naturalmente la premiata ditta, Dybala e Lukaku. Lazio proveniente da tre vittorie consecutive ma ancora cantiere aperto per come e quanto Sarri sia stato costretto a cambiare; Roma cronicamente deludente e latitante sotto l’aspetto produzione, ma con calciatori che possono sbloccare una gara che come sempre negli ultimi anni si preannuncia tesa, contratta, tutt’altro che spumeggiante. D’altronde, tutti i recenti confronti che complice Ibanez hanno sempre più sussurrato biancoceleste che giallorosso, non possono mentire. Fischio di inizio alle 18: posta in palio altissima.
Sport
10 Gennaio 2024
Derby Capitale, ultime ore e trepida attesa: ecco le probabili formazioni