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    21 Gennaio 2024
    Mourinho, quale futuro? Niente l’Al Shabab, ma l’appuntamento arabo sembra solo rinviato

    Nemmeno una settimana dopo, anzi nemmeno cinque giorni dopo, il suo fragoroso addio alla Roma, torna a far discutere il futuro di Mourinho. Sia perchè Mourinho è sempre Mourinho sia perchè, quantomeno le voci arabe, devono momentaneamente mettersi a tacere. Il navigato condottiero portoghese sembrerebbe infatti aver infatti allontanato quelle che lo vedevano all’imminenza vicino alla panchina di uno dei club che compongono la nuova ricchissima Saudi Pro League: l’Al Shabab. La squadra, priva di grandi campione, ricopre attualmente il magrissimo undicesimo posto in campionato. Mou, al momento, sembrerebbe aver declinato la proposta. Che il suo futuro, anche per come si sta sviluppando il suo finale di carriera, possa essere in Arabia resta un’ipotesi tremendamente concreta ma l’impressione è che voglia aspettare ancora e dopo soli 5 giorni dal suo esonero romanista non sembra pronto all’immediato per ripartire in una nuova esperienza. Che il suo avvento saudita sia solo rinviato? Pochi mesi fa dichiarò di aver ricevuto proposte ricchissime dal nuovo calcio mediorientale e che prima o poi potrà diventare il suo presente e futuro. Magari aspettando una squadra più competitiva e magari che presenti già qualche campione che José gradisca allenare. L’Arabia resta dunque una soluzione tremendamente plausibile anche perché non sembra minimante presente alcuna sirena MLS e la panchina del suo Portogallo, per quello che sarebbe o sarebbe stato il suo primo incarico in carriera da commissario tecnico, sembra un carro o un treno già passato o definitivamente tramontato. In questo caso la federazione lusitana ha già puntato sull’ex Belgio, Martinez, mentre l’interesse o presunto tale dellla federazione brasiliana non trova ancora alcun tipo di conferme. In Ligue 1 indipendentemente dalla presenza di Campos il PSG resta un discorso che non s’è mai acceso. Premier? In NBA è stato già palesemente scaricato da tre esoneri consecutivi prima di quello di Roma. In tanti lo richiedono a Stamford Bridge, la panchina del suo Chelsea, quantomeno il suo nome rievoca ricordi che stuzzicano parte della tifoseria. Ma la nuova proprietà del presente e del futuro resta orientata verso tutt’altra ideologia calcistica che in questo momento continua a far rima con Pochettino. Newcastle? Suggestione. Se non altro per il suo legato con Sir Bobby Robson, di cui fu traduttore e assistente ai tempi Barcellona anni novanta. Eddie Howe registra crisi di risultati ma anche in questo caso la sua candidatura non sembra collimare gli interessi dei MagPies, malgrado gestiti da fondo arabo, destinazione che resta la più concreta sul fronte futuro Special One.