di Diego Galli
VETRALLA – “Mi sento completamente abbandonato dalle forze dell’ordine e dallo Stato”. E’ con queste parole che il proprietario del Jolly Blu di Vetralla, Cristian Dolci, torna a parlare del grave avvenimento del mese scorso.
Il fatto, avvenuto domenica 17 dicembre, aveva visto un albanese, in chiaro stato ubriachezza, prima molestare gli avventori del bar e poi, una volta allontanato, tornare sul posto armato di machete. Solo la prontezza del proprietario, Cristian Dolci, era riuscita in quel momento a evitare il peggio.
“Da quel momento – continua Dolci – quell’uomo non è ancora stato arrestato, nemmeno dopo la mia denuncia alla Procura della Repubblica. Lo vedo girare tranquillamente per Vetralla, come se niente fosse, e ogni giorno devo preoccuparmi che possa tornare”.
A impensierire Dolci, anche l’incolumità della sorella, che giornalmente si occupa di aprire il bar la mattina presto e di una giovane dipendente. “Non è normale essere abbandonati così – prosegue l’imprenditore vetrallese – i carabinieri mi hanno detto che non possono farci nulla, che questa persona è solita avere questi momenti di escandescenza, ma che poi si calma subito”.
Una storia che di giorno in giorno diviene sempre più surreale e, purtroppo, non è l’unica, con molte persone che in tutta la provincia di Viterbo si lamentano di essere state abbandonate dalle forze dell’ordine.
“Anche 10 giorni fa un altro avvenimento simile – ha concluso Dolci – stavolta si è trattato di un’altra persona. I carabinieri, una volta arrivati sul posto non hanno fatto altro che parlarci, per poi lasciarlo esattamente dove era, dicendo che non c’era nulla da fare. E’ una situazione insostenibile”.