Non è stata la partita più bella dell’anno. O quantomeno la più entusiasmante. Lo sa pure Sarri, che ha sognato di batter ancora la squadra che lo presentò all’elite del calcio italiano ma che invece, ieri sera più che mai, deve uscire forse, ai punti, con due lunghezze perse. Lazio-Napoli è finita a reti inviolate, un punto a testa che non cambia alcuna dimensione in termini di lotta al quarto, forse quinto, posto in classifica. Salgono dirette concorrenti come l’Atalanta che trova ulteriore continuità e nel primissimo anticipo del sabato non ha sbagliato nemmno stavolta e ha battuto 2-0 l’Udinese. Con una Nord chiusa evidentemente il popolo biancoceleste ha popolato la Tevere bassa, spingendo dall’inizio alla fine. Dall’altra parte a dispetto degli ultimi anni non ha però vissuto una squadra spumeggiante ma colpibile, ha vissuto il Napoli del Mazzarri 2.0, squadra in piene difficoltà e palese transizione, pensante a prendersi il punto e restare in piena lotta. Le assenze hanno fatto il resto, le poche occasioni tra cui l’eurogol di Castellanos annullato per offside pure. La gara è finita a reti inviolata. Una gara che lascia più rimpianti alla Lazio che al Napoli, un piccolo va detto Napoli, che in queste condizioni ha deciso di far quel evidentemente a Castel Volturno s’è scelto di volere fare ed esser: Lazio-Napoli è finita 0-0, nonostante gli ultimi pesanti affondi biancocelesti. Non è stato un pomeriggio semplice per Sarri, che ha perso lo zio. Avrebbe meritato di più contro una piazza che ha sempre fatto sognare. Invece resta tutto tremendamente invariato: il Napoli, che di spallettiano ormai non ha palesemente più alcuna sfaccettatura, si porta a casa il punticino e resta nel mucchione. Tutto compatto: Lazio momentaneamente sesta a due punti dall’Atalanta scavalcante quarta, Napoli che torna al nono posto a due lunghezze dai capitolini. Non è e non può essere abbastanza per una squadra che soli sei mesi fa si laureava meravigliosamente campione d’Italia.
Sport
29 Gennaio 2024
Rimpianti Lazio, reti inviolate col Napoli: la corsa Champions resta mucchio selvaggio